“Dopo la mozione unitaria della settimana scorsa per chiedere i finanziamenti per la legge Speciale, oggi, quando si doveva discutere il merito delle scelte da compiere per il futuro della città, la maggioranza ha volutamente rotto il fronte unitario presentando una mozione propria e rifiutando di cercare soluzioni condivise”.
Commenta così Pier Paolo Baretta, consigliere comunale e già candidato sindaco del centrosinistra veneziano, la decisione del sindaco Brugnaro e della sua maggioranza di non accogliere nella mozione sul futuro del Porto le osservazioni arrivate dalle forze di minoranza.
“Gli attacchi strumentali al governo, il rifiuto di collaborare con l’Autorità per la laguna – sottolinea Baretta – sono serviti a giustificare la non volontà a procedere insieme. Le prediche sull’unità servono solo a fare propaganda in un’eterna campagna elettorale. L’utilizzo della diretta per fare comizi e arrogarsi la pretesa di essere i soli difensori della città serve solo a nascondere l’assenza di strategia. Sappiamo tutti che per non perdere i grandi traffici commerciali non basteranno le soluzioni attuali; che per tenere le crociere a Venezia è urgente adottare soluzioni transitorie. Il porto e i suoi lavoratori sono troppo importanti per Venezia per essere usati in questo modo”.
Baretta continua spiegando quali sono i punti forti della mozione di minoranza. “Nella mozione che abbiamo proposto, invece, oltre che insistere su soluzioni urgenti, come la conca di navigazione, si apre anche all’esigenza di un nuovo piano regolatore delle attività portuali che da troppo tempo non viene rinnovato e che può consentire di dare risposte all’insieme delle attività crocieristiche e commerciali. La mozione della minoranza guarda, infatti, alle altre attività economiche nel loro complesso, industriali e commerciali che assieme al porto devono costituire un futuro per l’economia veneziana. La non volontà della maggioranza di lavorare con la minoranza – conclude – è un grave errore. Quanto durerà questo modo di gestire la città?”