Questa mattina a Treviso è iniziata la controversa operazione di taglio di 43 pini marittimi lungo viale Cesare Battisti. Nonostante le rassicurazioni del Comune, la decisione ha sollevato l’indignazione di numerosi cittadini, scesi in strada per protestare contro l’abbattimento.

Già dalle 7 di questa mattina, il cantiere è stato allestito e la strada è stata chiusa al traffico, in vista dell’intervento delle motoseghe, avviato poco dopo le 9. Negli ultimi giorni, però, diverse iniziative di protesta erano state organizzate per cercare di scongiurare la rimozione di questi alberi, simbolo di ombra e refrigerio per l’intera zona.

Sui tronchi dei pini erano infatti comparsi cartelli che definivano l’imminente abbattimento come un “genocidio”, ringraziando gli alberi per aver abbassato per anni la temperatura dell’asfalto di almeno due gradi. Una decina di cittadini si è radunata davanti alle motoseghe, indossando gli stessi cartelli a difesa dei pini marittimi.

Secondo il Comune, tuttavia, l’operazione si rende necessaria per sistemare la strada ormai dissestata dalle radici degli alberi, che collega le Mura al Duomo di Treviso. Al posto dei 43 pini, verranno piantati nuovi alberi. Tra i presenti sul luogo della protesta c’era anche Sandro Zampese, assessore ai lavori pubblici, a difendere la decisione dell’amministrazione.

La battaglia per la salvaguardia di questi pini marittimi, che per anni hanno regalato ombra e fresco a residenti e passanti, dimostra l’attaccamento della comunità trevigiana al proprio patrimonio arboreo. Nonostante le giustificazioni del Comune, i cittadini non sembrano disposti ad accettare passivamente l’abbattimento di questi alberi iconici, pronti a difenderli con tutti i mezzi a loro disposizione.