Sguardo teso al futuro, all’avvenire dell’arte e del mondo. La 56esima Esposizione Internazionale d’Arte sarà nel segno del domani, un domani che è inevitabilmente frutto dell’oggi e di una rilettura della relazione tra arte e artisti. Un domani che è anche frutto di un passato, storico e artistico, che ha generato fratture, asimmetrie e incertezze. Con il titolo All the World’s Futures, la Biennale Arte 2015, curata da Okwui Enwezor, si propone di indagare sull’influenza esercitata dalle tensioni globali sulla creatività degli artisti.
Giocata sulla partecipazione di 90 nazioni, fra cui 5 new entries – Grenada, Mauritius, Mongolia, Mozambico, Seychelles – l’esposizione trasformerà i Giardini, l’Arsenale e l’intera Venezia in un vero e proprio Parlamento delle Forme, strutturato in tre Filtri sovrapposti, che guideranno la comprensione delle opere in mostra: Vitalità: sulla durata epica, Il giardino del disordine e Il Capitale: una lettura dal vivo. Non un tema univoco, dunque, ma un percorso stratificato e aperto a livelli di lettura molteplici e moltiplicabili, in cui a fare da fil rouge sarà la traiettoria storica compiuta dalla Biennale nel corso di 120 anni di attività.
L’inaugurazione è prevista per il 9 maggio e, fino al 22 novembre, sarà possibile immergersi in quest’affascinante excursus, arricchito da 44 eventi collaterali e numerose presentazioni speciali. Ampio spazio sarà garantito anche alle attività educational e al progetto Biennale Sessions, rivolto alle Università, al fine di avvicinare all’arte di oggi i giovani cittadini del domani.
Emanuela Minasola
Info: www.labiennale.org
Foto Credits: Sito della Biennale, “Bruce Nauman – Life, Death, Love, Hate, Pleasure, Pain”