Una rassegna internazionale, che si terrà fino al prossimo 8 gennaio 2025, scandita da una mostra, dal titolo “Fragile Stories”, con due voci contemporanee di Mandy Bonnell e Déirdre Kelly, e le loro interpretazioni sulla storia, il valore dialogico, estetico e storico dell’arte del merletto, tradotte in opere su carta, da un concorso, da incontri e convegni per raccontare, trasmettere, vivere e celebrare l’arte dell’isola veneziana e la sua eredità.
“La Fondazione Musei Civici ha messo da anni molto impegno in quello che è diventato un vero e proprio percorso della città – ha commentato la presidente Damiano – Il nostro desiderio e obiettivo è quello di raggiungere al più presto il riconoscimento dell’antica arte veneziana all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, prestigioso riconoscimento UNESCO. Sono queste iniziative che danno quella spinta necessaria per continuare a tutelare e salvaguardare un’arte plurisecolare, espressione di un’incredibile artigianalità veneziana. Un grande ringraziamento va sicuramentre alle nostre merlettaie perché senza la loro resilienza quest’arte sarebbe andata persa e invece, noto con estrema gioia, è stata trasmessa anche alle nuove generazioni”.
“Infatti, qui tra noi, c’è oggi Melissa D’Est che a soli 12 anni continua, per il secondo anno consecutivo, a partecipare a queste iniziative – ha aggiunto Damiano salutando Ludovica Zane, un’altra giovanissima merlettaia presente alla cerimonia di apertura della manifestazione – L’arte del merletto rappresenta l’identità e la tradizione di questo territorio”.
Dello stesso tono anche l’intervento del consigliere delegato del sindaco, Scarpa ‘Marta’: “Sono molto legato all’arte del merletto in quanto figlio di una merlettaia. Mi rendo conto quanto importante sia la trasmissione di questa tradizione alle nuove generazioni. E’ pertanto fondamentale il lavoro, che da anni portiamo avanti insieme ai Musei Civici, volto alla valorizzazione di questa particolare abilità creativa”.
Con l’occasione, questa mattina si è tenuta anche la premiazione del 10^ Concorso nazionale di merletto ad ago e di merletto a fuselli: “Un Merletto per Venezia” dedicato quest’anno al tema “La favola” intesa non solo come rimando ai racconti di Esopo, Fedro, Jean de La Fontaine, i fratelli Grimm, Charles Perrault e Gianni Rodari, ma anche e soprattutto come narrazione dall’importante valore educativo. Un concorso nato per promuovere a livello nazionale un’attività di alto artigianato che, oggi più che mai, rischia di scomparire.
“E’ necessario sdoganare il concetto che il merletto sia qualcosa di antico, un oggetto quasi archeologico – le parole di Squarcina – E’ invece un’arte contemporanea, dietro il lavoro di una merlettaia c’è una mano ma anche un pensiero e un sentimento che richiamano all’attualità dei giorni nostri”.
Attraverso il concorso, emerge così un nuovo ruolo del merletto che, come opera autonoma, abbandona la funzione di abbigliamento e arredo a favore di un’inedita espressività. Il concorso accoglie due categorie di lavoro, merletto ad ago e a fuselli, e due stili, antico e moderno. Tipica del merletto dell’isola veneziana di Burano è la lavorazione rigorosamente ad ago: i merletti originali di Burano si distinguono per l’estrema complessità del disegno e della tecnica, per l’utilizzo di fili molto sottili (di cotone, lino, seta, dorati o argentati) e per una lavorazione estremamente lunga, per la quale sono d’obbligo studio e applicazione pluridecennali. La lavorazione a fuselli, più veloce e tecnicamente meno impegnativa, è divenuta invece tipica, nell’ambito della laguna di Venezia, dei merletti di Pellestrina. L’edizione 2024 ha visto l’inserimento di un ulteriore riconoscimento: il “Premio Doretta Davanzo Poli”, assegnato al miglior saggio inviato dedicato al tema Il futuro del Merletto.
L’undicesima edizione del concorso sarà dedicata al “Paradiso”, la terza delle tre cantiche che compongono la “Divina Commedia” di Dante Alighieri.