Nel 2021 la bolletta dei rifiuti a Mirano non subirà aumenti, anzi sarà ridotta in media del 1,82% rispetto al 2019 e del 3,35% rispetto al 2020.
Inoltre per il Piano 2020 il Comune è riuscito ad azzerare l’aumento che sarebbe derivato dalla prima applicazione del nuovo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR), introdotto dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) per uniformare la gestione dei rifiuti su tutto il territorio nazionale. Questo risultato è stato ottenuto perché il Piano Economico Finanziario (PEF) 2020 del servizio di gestione dei rifiuti è stato riconteggiato utilizzando sia le risorse del cosiddetto Fondo Funzioni, chiamato anche “Fondone”, pari a 334.700 Euro (assegnati nel 2020 al comune per la riduzione della tassa dei rifiuti ), sia ulteriori entrate che costituiscono la cosiddetta “manovra finanziaria” (derivanti dal recupero dell’evasione pari a 37.087 Euro, da un maggior fatturato pari 181.983 Euro e dal fondo trasferito dal Ministero dell’Istruzione pari a 35.682 Euro).
La rideterminazione del Piano Economico Finanziario 2020 è stata approvata dal Consiglio Comunale a fine giugno insieme alla determinazione del Piano 2021, che è stato quantificato in 3.513.642 euro e beneficia di un riallineamento dei costi di gestione operato dal gestore Veritas spa.
Ciò si traduce in un vantaggio a livello di bolletta per tutti i cittadini miranesi. Molte utenze, domestiche e non domestiche, potranno usufruire di riduzioni rispetto all’anno scorso. Per le utenze domestiche la parte fissa segnerà una diminuzione media del 14,6%, che compenserà l’aumento, che è solo del 6,9%, di quella variabile. Le utenze non domestiche, invece, potranno contare su una riduzione media del 2,1%.
Per il 2021 i cittadini di Mirano possono contare su un’altra agevolazione rispetto alla tassa sui rifiuti. Per l’anno in corso, infatti, la nostra città, per la rilevazione del numero degli svuotamenti necessario alla determinazione della tariffazione puntuale, continuerà ad applicare il cosiddetto metodo transitorio, utilizzato anche nel 2020. A causa delle condizioni imposte dalla pandemia, infatti, non è stato possibile determinare una misurazione realistica degli effetti del metodo di tariffazione puntuale introdotto l’anno scorso, soprattutto per quello che riguarda le utenze non domestiche. Ciò ha spinto a prorogare di dodici mesi il periodo transitorio sperimentato l’anno scorso.