«L’ennesimo giro di vite e la disordinata exit strategy dal Superbonus rischiano di gettare nuovamente il settore delle costruzioni in una crisi pesante».

Lo afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso.

«Il decreto legge approvato a sorpresa dal Consiglio dei ministri il 26 marzo – rincara Frare – rappresenta l’ennesimo duro colpo al settore delle costruzioni. Cancellare la cessione del credito e lo sconto in fattura alle residue fattispecie per i bonus edilizi che ancora potevano utilizzare l’opzione evidenzia un grave approccio del Governo nei confronti di un comparto che assicura un contributo rilevante all’economia del Paese».

Il provvedimento colpisce gli interventi che riguardano case popolari (Iacp), cooperative di abitazioni, onlus, interventi di ricostruzione nelle aree alluvionate e terremotate. Si tratta di lavori che hanno un elevato valore sociale e un limitato impatto sui conti pubblici, per cui per la CNA è incomprensibile la decisione del Consiglio dei Ministri.

«L’esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del settore delle costruzioni, generando caos e incertezza per le imprese e i committenti – rileva il presidente di CNA territoriale di Treviso -. La nuova stretta avrà pesanti effetti sul settore che si stava adeguando alle residue opportunità previste nell’ultima Legge di Bilancio».

Per CNA la doverosa (per i conti pubblici) exit strategy dal Superbonus va realizzata senza creare ulteriori disagi e cittadini imprese e mettendo a terra un ragionamento serio sul futuro dei bonus edilizi.

«I bonus edilizi rimangono necessari anche per poter centrare gli obiettivi della direttiva europea  “case green” – conclude Frare -. Vanno però superati gli eccessi avutisi con il Superbonus e create misure sostenibili e stabili, senza quei continui cambi in corsa che mettono in grave difficoltà famiglie e imprese».