Servizio antiborseggio della Polizia di Stato a Rialto
Servizio antiborseggio della Polizia di Stato a Rialto

Prosegue incessante l’attività della Polizia di Stato di Venezia contro il fenomeno dei borseggi in centro storico.

Nella giornata di lunedì 21 agosto, la Questura di Venezia, con il supporto degli agenti della Polizia Ferroviaria, in attuazione delle direttive adottate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha effettuato un’ulteriore operazione di sicurezza pubblica per far fronte ai recenti episodi di borseggi.

Nel corso del servizio straordinario di prevenzione e controllo del territorio, dopo una meticolosa attività di osservazione sono state intercettate e fermate complessivamente 4 donne.

In particolare una cittadina straniera, domiciliata a Roma, la quale si aggirava all’interno della Stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia, sarebbe stata sorpresa in violazione della misura di sicurezza della Sorveglianza Speciale della P.S. con obbligo di soggiorno a Roma per la durata di anni 2, applicata dal Tribunale di Milano con Decreto emesso nel dicembre del 2022.

La donna, pertanto, è stata arrestata dagli uomini della Questura in attesa di processo con rito direttissimo che si è svolto nella mattinata del 22 agosto a seguito del quale la stessa è stata condannata ad 1 anno ed 8 mesi di reclusione oltre al divieto di dimora nella città di Venezia.

La cittadina straniera, gravata da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e per reati analoghi, è stata inoltre denunciata per il reato di cui all’art. 76-comma 3 D.Lvo 159/2011 avendo violato la misura di prevenzione del Rimpatrio con foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno in Venezia per anni 3, emesso dal Questore di Venezia il 21.08.2020.

Le altre 3 cittadine, tutte straniere, sono state accompagnate in Questura per i successivi accertamenti, all’esito dei quali due di loro sono state denunciate, mentre alla terza donna il Questore di Venezia ha irrogato il foglio di via obbligatorio, provvedimento con il quale si inibisce alla persona, che si è resa responsabile di una condotta illecita particolarmente grave, di ritornare senza preventiva autorizzazione nel comune dal quale è stata allontanata e la cui inosservanza costituisce reato punibile con l’arresto da uno a sei mesi di reclusione.

Salgono così a 7 i soggetti che, dall’inizio di agosto, sono stati denunciati per inottemperanza a fogli di via obbligatori nel corso di tali servizi straordinari di pubblica sicurezza contro il fenomeno dei borseggi, ai quali si aggiunge, oltre al suddetto arresto per inosservanza degli obblighi di soggiorno, l’irrogazione di ulteriori 11 fogli di via obbligatori e di due DACUR, che impediscono l’accesso all’area urbana della città di Venezia.

Tale risultato conferma l’assoluta importanza dell’applicazione di specifici provvedimenti amministrativi, come le sopracitate misure di prevenzione, in particolare in un’ottica di costante sinergia tra l’operato delle varie Questure presenti sul territorio nazionale.

Appare indubbio infatti che, anche nel caso di reiterata violazione del foglio di via obbligatorio, la conseguente denuncia, oltre agli effetti sanzionatori connessi alla stessa, genera la possibilità di adottare misure di prevenzione più cogenti quali, a solo scopo esemplificativo, la sorveglianza speciale o addirittura di procedere, come nell’attività illustrata svolta dalla Polizia di Stato, all’arresto del soggetto responsabile dell’inosservanza.

Tali strumenti di prevenzione, pertanto, si confermano fondamentali per il contrasto al degrado ed alla criminalità metropolitana, permettendo di allontanare dal tessuto sociale urbano quei soggetti che spesso operano aumentando la percezione di insicurezza tra i cittadini ed i turisti della città lagunare.