L’équipe aritmologica della Cardiologia di Conegliano, diretta dal dr Roberto Mantovan,  ha proceduto nei giorni scorsi all’applicazione di un dispositivo senza fili all’interno del cuore a un paziente di 81 anni con precedenti infezioni.

“E’ il primo pacemaker di questo tipo che impiantiamo al Santa Maria dei Battuti ­– spiega il primario -. Si tratta di un dispositivo  che viene applicato all’interno del  ventricolo destro, adatto per pazienti con caratteristiche cliniche  particolari, che lavora autonomamente per molti anni – continua il dr Mantovan. L’impianto è piuttosto rapido, circa 40 minuti, ma richiede una consolidata esperienza di interventistica aritmologica”.

Il pacemaker senza fili è un dispositivo molto piccolo, circa tre cm di lunghezza, che al suo interno contiene la batteria che dura circa sette  anni e un micro computer con tutte le funzioni di un normale pacemaker.  “E’ dotato di quattro microganci esterni che si attaccano all’interno del muscolo cardiaco – precisa il primario – . Per essere posizionato non necessita di una procedura chirurgica, ma si infila con appositi strumenti attraverso una vena femorale fino al cuore. L’assenza di fili e di approccio chirurgico lo rende ideale per evitare i rischi di infezione. Il sistema può essere poi controllato anche a distanza con la telemedicina. Si tratta di una tecnologia già consolidata, ma ancora in evoluzione”.

L’ intervento eseguito dall’équipe del dr Mantovan conferma l’elevato livello clinico e tecnologico raggiunto dalla Cardiologia di Conegliano nel trattamento delle aritmie.