«L’inaugurazione dell’ultimo tratto nel Trevigiano della Superstrada Pedemontana con l’innesto all’A27 è un importante traguardo  con cui si ampliano notevolmente le opportunità di collegamento nei territori. Con il prossimo innesto nell’A4 il tracciato sarà compiuto, velocizzando notevolmente le relazioni Est Ovest. Un obiettivo perseguito e raggiunto con determinazione innanzitutto dalla Regione Veneto, che ha assunto direttamente l’impegno per la realizzazione dell’opera, e da tutte le Amministrazioni locali coinvolte in questa nuova e importante infrastruttura», dichiara Paola Carron, Vicepresidente di Confindustria Veneto Est delegata a Edilizia Territorio Infrastrutture.

«In questi anni, come Associazione abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’esigenza della sua realizzazione fin dalla fase di progettazione e durante tutto l’iter, in alcuni casi tormentato, che oggi giunge a compimento – continua la Vicepresidente Carron – . La Spv bene rappresenta l’esigenza di creare connessioni veloci, fare rete e valorizzare il nostro territorio in una dimensione metropolitana che è alla base anche della costituzione di Confindustria Veneto Est. Il collegamento della Spv è particolarmente strategico nel rafforzare le relazioni di quel triangolo dello sviluppo italiano (Veneto – Bologna – Milano), che vedrà nei prossimi anni anche l’arrivo della Tav nel tratto Verona – Padova».

«Siamo tutti chiamati a valorizzare questa infrastruttura in tutte le sue potenzialità per massimizzare la rilevanza strategica e i benefici economici e ambientali di questa grande opera lungamente attesa, in termini sia di collegamenti veloci e capillari con le aree interne sia di decongestione dei flussi di traffico, quindi di mobilità più sostenibile e qualità ambientale urbana, anche con una politica di pedaggi che favorisca il traffico, a partire da quello dei residenti. Il primo passo è indubbiamente la creazione di collegamenti ‘a pettine’ tra i caselli della Superstrada e le maggiori arterie stradali di collegamento Nord Sud. Sono opere fondamentali e interconnesse per tenere collegati ai corridoi verso il Centro e il Nord Europa i territori di tre province ad alta densità produttiva. Un secondo passo, essenziale, è la programmazione urbanistica del territorio, guardando a una dimensione non solo comunale ma necessariamente di area vasta. E’ l’occasione, dopo la crisi indotta dalla pandemia, per creare un nuovo sviluppo che crei opportunità, tuteli l’ambiente e promuova la rigenerazione edilizia, valorizzi quest’area e crei nuove vocazioni, a partire dall’intermodalità e la logistica  e nel turismo», conclude Paola Carron.