Settemila bambini dovranno essere nuovamente vaccinati in Friuli. Ovvero, tutti i vaccinati a Codroipo dal 2009 al 2015, periodo in cui Emanuela Petrillo ha lavorato in quella azienda sanitaria.  Il manager della sanità esclude l’ipotesi che le partite di vaccino non siano state efficaci. Parla dell’assistente trevigiana che all’Uls di Treviso non avrebbe vaccinato 500 bimbi e che prima di arrivare nel capoluogo della Marca lavorava in Friuli. “Immagino che preparasse il vaccino ma, pur facendo la puntura, non iniettasse la dose” spiega il manager dell’azienda sanitaria trevigiana. Ed ecco che accanto al “caso Treviso” si profila un analogo “caso Friuli”, ma di proporzioni ben più pesanti. Sei anni di presunte mancate vaccinazioni che hanno portato la direzione sanitaria dell’Aas 3 di Udine alla clamorosa decisione, annunciata durante una conferenza stampa straordinaria. Già una sessantina dei 120 bambini – del periodo Petrillo – sottoposti finora ai controlli dal Distretto sanitario di Codroipo sono risultati privi di copertura vaccinale.

 

 

E quindi, per precauzione, l’Aas 3 friulana ha attivato un piano straordinario di richiamo destinano appunto a tutti i bambini vaccinati a Codroipo dall’assistente sanitaria trevigiana poi passata a lavorare alla Madonnina di Treviso, ex Usl 9 oggi Usl 2, sospettata anche qui di aver finto di somministrare le vaccinazioni o di non averlo fatto correttamente, come ha denunciato per primo il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi, tanto da convincere la magistratura trevigiana a riaprire l’inchiesta sull’operato della donna a Treviso. Ma Emanuela Petrillo continua a dirsi estranea ai fatti e alle accuse.