ChirurgiaEstetica1Lo svela l’indagine effettuata dall’Aicpe, Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica: nel 2014 sono stati eseguiti in Italia oltre un milione di interventi di chirurgia e di medicina plastica estetica. Delle 1.016.377 operazioni effettuate, il 76% è rappresentato da interventi non chirurgici di medicina estetica, mentre il 24% fa capo alla chirurgia plastica.

Rispetto all’anno precedente, si è registrato nel 2014 un aumento del numero totale degli interventi pari al 6,2%, con uno specifico incremento del 7,3% per gli interventi di medicina estetica e del 3% per la chirurgia plastica. I dati, raccolti intervistando un campione di 212 chirurghi plastici estetici che svolgono la loro abituale attività professionale in Italia ed elaborati in proiezione al numero di 1.500 chirurghi plastici operativi in tutto il Paese, delineano il profilo di un’Italia sempre più attenta all’immagine e al culto dell’estetica.

ChirurgiaEstetica3In questo quadro, la liposuzione risulta essere l’intervento di chirurgia plastica più gettonato, capace di registrare 43.959 operazioni nel corso di un intero anno. Seguono a ruota la mastoplastica additiva, per aumentare il volume e la dimensione del seno, per un totale di 33.532 interventi, la blefaroplastica (ringiovanimento dello sguardo), con 32.313 operazioni, il trapianto di grasso autologo in sensibile e progressivo aumento e con una punta di 26.640 interventi nel 2014, e, infine, la rinoplastica, con un totale di 27.024 operazioni.

Per quanto riguarda, invece, la medicina estetica, a spiccare è l’ormai celebre botulino, scelto da 274.870 pazienti e largamente preferito all’acido ialuronico e all’idrossiapatite di calcio, che registrano entrambi una flessione dell’8,3% rispetto al 2013. A seguire queste ambite pratiche di lipofilling vi sono il peeling chimico e la depilazione al laser, i quali registrano rispettivamente un aumento dell’8,1% e del 27,7%.

La ricerca mette in evidenza che sono principalmente le donne a trovare nel bisturi un valido alleato nella lotta contro l’invecchiamento o nella ricerca dell’ideale estetico imposto dai media e dalla moderna società dei consumi e dell’apparenza. Il numero degli uomini che si sono rivolti ad un chirurgo estetico nel corso del 2014 è stato, infatti, di 151.440, pari al 14,9% dei pazienti totali, un dato che registra un calo dell’11% rispetto al 2013.

ChirurgiaEstetica2Compensa, invece, il fronte femminile – 835.461 pazienti nel 2014, pari all’85,1% del totale – che fra i tanti interventi eseguiti quotidianamente dagli specialisti del settore, preferisce la mastoplastica additiva, la liposuzione e la rinoplastica.

E se la prevalenza di “quote rosa” può risultare quasi ovvia, l’indagine dell’Aicpe sfata, invece, un mito dilagante: i pazienti minorenni che si sono sottoposti ad interventi chirurgici nel corso del 2014 sono stati solo 4.598, pari allo 0,4% del totale. Un dato sorprendente, che conferma la tendenza registrata negli anni precedenti e che fa ben sperare per il futuro. E a lasciar ancor più sorpresi sono le tipologie d’intervento effettuate al di sotto dei 18 anni: nessuna mastoplastica additiva per fine estetico o tossina botulinica, ma solo interventi funzionali, diversamente da quanto l’immaginario collettivo ci porterebbe a pensare.

Oltre a fornire interessanti informazioni sui fruitori del servizio e sugli interventi maggiormente richiesti e praticati, il sondaggio effettuato dall’Aicpe ha consentito anche di delineare una mappatura territoriale degli interventi chirurgici plastici ed estetici, permettendo di individuare nella regione della Lombardia l’area territoriale con maggiori richieste d’intervento da parte dei pazienti (18,94%). In seconda posizione si colloca il Lazio (16,88%), seguito a stretto giro dall’Emilia Romagna (10,75%). Il Veneto si piazza al quarto posto, a pari merito con la Campania, registrando una percentuale dell’8,68%. Chiudono la classifica la Valle d’Aosta e la Basilicata, con percentuali che superano di poco lo 0 (rispettivamente, 0,16% e 0,11%).

È interessante notare come il 13,6% delle operazioni di chirurgia estetica siano di carattere secondario, ovvero eseguite dopo una prima operazione non andata a buon fine, nel 36,51% dei casi ripetuta dallo stesso medico. Questo dato, in particolare, indica la persistenza del desiderio di bellezza, reiterato attraverso il ricorso ripetuto ad interventi che hanno spesso il potere di rivoluzionare l’immagine esteriore, dando nuovi impulsi alla percezione di se stessi e all’immagine che gli altri recepiscono dall’esterno.

E se piacersi e piacere è un obiettivo ormai sempre più diffuso e legittimamente perseguibile con l’aiuto dei moderni strumenti chirurgici, il rischio di incappare in strutture e falsi professionisti non regolari è in costante aumento e rappresenta una minaccia non trascurabile. Per questa ragione, Aicpe sottolinea l’importanza di rivolgersi a medici esperti e qualificati, che sappiano valutare adeguatamente il quadro clinico di ciascun paziente e la reale opportunità degli interventi richiesti, al fine di evitare ogni possibile complicazione e di risolvere in modo lineare i problemi estetici delle tante persone che nell’intervento chirurgico plastico o estetico trovano il rimedio a patologie o difetti fisici oggettivi o, più semplicemente, di coronare, senza inghippi, i sogni di bellezza dei molti pazienti che si appellano al chirurgo per migliorare il proprio aspetto o per catturare, per quanto possibile, gli istanti fugaci della giovane avvenenza.

Emanuela Minasola

Info: www.aicpe.org