Lorella Benvegnù, segretaria generale della Cisl Scuola Belluno Treviso e componente della segreteria regionale della Cisl Scuola del Veneto, è stata eletta nel Consiglio nazionale della categoria. L’elezione è avvenuta lo scorso 18 marzo a Roma nell’ambito del Congresso che ha rinnovato tutti gli incarichi dirigenziali e che ha visto l’elezione di ben 7 rappresentanti del Veneto su un centinaio provenienti da tutta Italia.
61 anni, feltrina, laureata in Lettere, attiva nel volontariato e nell’associazionismo, Benvegnù è entrata nel mondo della scuola nel 1986 come docente di scuola secondaria. Nel 2000 è stata eletta Rsu, 8 anni dopo ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’attività sindacale: nel 2010 è stata eletta segretaria generale della Cisl Scuola di Belluno, nel 2013 segretaria aggiunta nella unificata Cisl Scuola trevigiano-bellunese e nel dicembre 2020 Segretaria generale, riconfermata nel novembre 2021.
“Sono onorata di far parte di questo organismo – commenta Benvegnù -. Farò del mio meglio per rappresentare le istanze dei lavoratori della scuola trevigiana e bellunese in un momento particolarmente importante”.
Il mondo della scuola, dell’università e della ricerca, come quello della pubblica amministrazione, si appresta infatti a rinnovare le Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie. Le elezioni si terranno il 5-6-7 aprile.
“La Cisl Scuola – sottolinea Benvegnù – si presenta come il sindacato più rappresentativo in Italia fra le lavoratrici e i lavoratori del comparto e con un numero di candidati e di liste accresciuto rispetto alle elezioni precedenti. In provincia di Treviso ci presentiamo con più di 150 candidati in rappresentanza di 12.700 fra docenti, personale educativo e ATA; nel Bellunese con 111 candidati in rappresentanza di 3300 lavoratori”.
Molti i temi caldi, molto dibattuti anche nell’ambito del Congresso nazionale, a partire dalla trattativa – che inizierà a breve – per il rinnovo del contratto di lavoro. Nel focus della Cisl Scuola anche “l’eccessiva burocratizzazione che sta soffocando le scuole e il lavoro dei docenti – spiega la segretaria generale – la necessità di contenere il numero di alunni per classe e di ripensare il dimensionamento delle scuole e infine la richiesta di un reclutamento che valorizzi l’esperienza di lavoro contribuendo a ridurre l’abnorme ricorso al lavoro precario”.