Sopralluogo dell’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, alla Cittadella della Giustizia dove sono in corso i lavori per la conclusione del secondo lotto e stanno per prendere il via quelli del terzo. Nell’ultima seduta, infatti, la Giunta comunale ha approvato l’atto aggiuntivo all’accordo precedente sottoscritto da Ministero della Giustizia e Comune di Venezia per l’intervento di restauro e risanamento statico del complesso ex manifattura Tabacchi.
“Con il 2023 concluderemo i lavori del secondo lotto che porteranno al trasferimento di tutto il Tribunale civile ora a Rialto – spiega Zaccariotto – Il terzo lotto, che interesserà poco meno di 15 mila metri quadrati, ci permetterà invece di trasferire la Procura Generale, la Corte d’Appello e il Tribunale di Sorveglianza. I lavori sono già stati aggiudicati e quindi ci auguriamo che possano iniziare con il mese di aprile per concludersi a fine 2025”.
Nel marzo dello scorso anno la Giunta aveva approvato la delibera contenente lo schema di convenzione tra il Comune di Venezia e il Ministero della Giustizia che riconosceva al Comune la progettazione e la realizzazione del terzo (e ultimo) lotto del complesso denominato Cittadella della Giustizia all’ex Manifattura Tabacchi a Piazzale Roma con uno stanziamento, a valere sui fondi PNRR, di 30 milioni di euro. In questi mesi e in seguito ad una continua collaborazione tra Comune e Ministero della Giustizia è stato stabilito di incrementare lo stanziamento per la realizzazione dei lavori di 10 milioni di euro, arrivando così a 40 milioni di euro. Un aumento dovuto al rincaro del costo per i materiali e in seguito ad alcuni approfondimenti progettuali.
“In questo modo riusciremo a garantire tempi sempre più rapidi e certi alla giustizia – commenta il sindaco Luigi Brugnaro – Dobbiamo assicurare al personale di poter operare in spazi adeguati e funzionali, recuperando al contempo edifici dismessi che appartengono al patrimonio storico-culturale della città. La Giustizia è un bene di tutti ed è fondamentale che vi sia un centro d’eccellenza per tutte le attività giudiziarie che si svolgono a Venezia e che, necessariamente, hanno connessioni con l’intero territorio veneto”.
Nello specifico il Comune di Venezia è proprietario del complesso immobiliare denominato “Ex Manifattura Tabacchi” che oggi comprende 17 edifici i quali, una volta completati i lavori, verranno concessi al Ministero della Giustizia in comodato gratuito con l’obbligo di assumersi l’onere della loro manutenzione ordinaria e straordinaria. I lavori sono stati divisi in tre lotti di intervento.
Il I° Lotto (lavori appaltati dal Comune nel 2004), ha riguardato gli edifici attualmente adibiti a sede della Procura della Repubblica, a tutto il settore penale del Tribunale, al Tribunale di Sorveglianza, e parte delle sezioni civili della Corte d’Appello, oltre ad archivi.
Il 2° Lotto, che ha visto i lavori iniziare nel settembre 2020 riguarda edifici che saranno destinati ad ospitare gli uffici del Tribunale civile e la sede dell’Ordine degli Avvocati di Venezia. Il 3° (ed ultimo) Lotto prevede interventi sugli edifici destinati a ospitare la Corte d’Appello settore penale, la Procura Generale c/o la Corte d’Appello (liberando così Palazzo Grimani) e il Tribunale di Sorveglianza (attualmente collocato nell’edificio 16 e che libererebbe spazi per ospitare la II sez. Civile della Corte d’Appello attualmente a Palazzo Cavalli).
Il progetto, in accordo con quanto già previsto per il lotto 2, segue una distribuzione prevalentemente “orizzontale” delle diverse funzioni, che vede quindi ciascun settore svilupparsi trasversalmente lungo gli edifici. Tale soluzione permette una più agevole fruibilità e gestione delle attività d’ufficio, in relazione ai vincoli strutturali e di illuminazione imposti dall’edificio. E’ così che le aule e gli archivi trovano collocazione al piano terreno, i servizi amministrativi e le principali cancellerie della Corte d’ Appello vengono organizzate al piano primo, gli uffici dei magistrati di Corte d’Appello e Procura Generale sono collocati al piano secondo, mentre all’ultimo livello trovano collocazione gli uffici amministrativi della Procura Generale. L’archivio generale sarà invece ubicato al piano terra dove saranno ospitate anche le cancellerie e gli uffici del Tribunale di Sorveglianza.
Dal punto di vista architettonico, la necessità di riorganizzare e raggruppare le molte e diverse attività giudiziarie previste ha portato, rispetto all’originario progetto definitivo del 2000, ad un ripensamento dell’impianto distributivo e degli spazi, che vede ora una razionalizzazione degli stessi, con una riduzione al minimo necessario delle superfici funzionali di collegamento, a vantaggio di maggiori spazi propri per le attività giudiziarie.
Trattandosi di un complesso sul quale è apposto il vincolo di bene culturale, le scelte progettuali sono state approvate dalla Soprintendenza veneziana, sia per gli aspetti paesaggistici che architettonici.