Un appello ai consumatori trevigiani affinchè firmino la petizione per dire NO al fotovoltaico a terra che sottrae terreno agricolo alle produzioni di qualità.

Coldiretti Treviso lo lancia invitando tutti a recarsi nei 15 mercati degli agricoltori di Campagna Amica oppure cliccando nel sito internet. Sono già migliaia le firme raccolte contro il “Fotovoltaico su terra”. La petizione promossa dal comitato civico Mamme Zero Consumo Suolo è operativa in tutte le piazze e nei mercati coperti di Campagna Amica dove i produttori a sostegno della iniziativa sono a disposizione per dare informazioni su quanto sta accadendo sul territorio regionale e sul progetto di legge ora in Consiglio regionale che se approvato bloccherebbe questo scempio.

Il rischio è che i campi coltivati vengano sottratti agli agricoltori  – commenta Coldiretti Treviso – come sta accadendo con oltre 50 ettari a Loreo nel Polesine, a favore di grandi società spesso straniere che con la scusa della produzione di energia pulita deturpano il paesaggio installando distese di pannelli solari sui terreni fertili oggi coltivati per produrre cibo. La normativa che sta seguendo l’iter amministrativo definisce le aree dove poter insediare i moduli fotovoltaici ovvero sui tetti dei capannoni abbandonati, sulle cave dismesse e su zone marginali senza privare i cittadini di un pezzo di verde fruibile a tutti ma soprattutto la base del lavoro delle nuove generazioni di imprenditori agricoli che vogliono investire con soluzioni ecosostenibili con piani di sviluppo rurale rispettosi dell’equilibrio naturale.

La mobilitazione di Coldiretti Treviso continua senza sosta e coinvolge anche i più piccoli con un concorso scuola per animare un dibattito sulla bellezza del creato e fornire una prospettiva diversa alla società, quella vista con gli occhi innocenti dei bambini.

All’insegna della condivisione degli obiettivi l’appello è rivolto a tutte le forze sociali, ai rappresentanti dei gruppi spontanei, affinchè la voce di una singola mamma di Rovigo, insegnante e ispiratrice del movimento di protesta, diventi un coro unanime.

Il link alla petizione