Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2, presidenti e direttori dei Centri Servizi si sono incontrati, lo scorso pomeriggio, con il Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà. Tema dell’incontro la carenza di personale infermieristico nel mercato del lavoro. Al termine dell’incontro al Prefetto è stata consegnata una lettera sottoscritta da tutti i soggetti che hanno partecipato al meeting.
“La carenza di infermieri, già evidente nel periodo antecedente la pandemia – sottolineano Centri Servizi e Conferenza dei Sindaci – si è ulteriormente aggravata a seguito del Covid-19. Tale carenza è dovuta in parte al turn over per quiescenza e in parte alle assunzioni di un significativo numero di infermieri, molti dei quali provenienti dai centri di servizi per anziani non autosufficienti, da parte delle ULSS a seguito dei concorsi di Azienda Zero. Il percorso formativo per accedere alla professione di infermiere – ricordano – prevede una laurea triennale il cui accesso è a numero chiuso: per l’anno accademico 2020/2021 sono stati messi a disposizione 16.013 posti (esclusi i posti da infermiera ostetrica e pediatrica) a fronte, di una carenza di 63.000 unità”.
“Al Prefetto – spiegano i vertici dei Centri Servizi e la Conferenza dei Sindaci – abbiamo chiesto da un lato di sostenere la richiesta di proroga dei termini attualmente previsti (31.12.2021) per le assunzioni in deroga (assunzione di personale sanitario non appartenente all’UE che sia iscritto, nello Stato di provenienza, all’albo delle professioni sanitarie, con permesso di soggiorno per lavoro, per figure di infermieri e oss presso strutture pubbliche e private accreditate) sino al 31/12/2023 al fine di sopperire alla grave carenza di personale sanitario e sociosanitario che si riscontra soprattutto nelle Rsa e nelle strutture analoghe. Altrettanto importante – aggiungono – l’avvio di un’interlocuzione con Prefettura, Ispettorato del Lavoro e Questura per individuare la procedura che garantisca il rapido rilascio del nulla osta propedeutico al rilascio del permesso di soggiorno, per l’accoglimento di infermieri provenienti da paesi extracomunitari”.