Interventi in undici comuni per la sistemazione delle sponde dei canali consortili: a Breda di Piave, Fossalta di Piave, Gaiarine, Meduna di Livenza, Meolo, Monastier di Treviso, Oderzo, Ponte di Piave, Roncade, Salgareda e San Biagio di Callalta
Il Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91 convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116 recante “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”, stabilisce, all’art. 10, che i Presidenti delle Regioni subentrino relativamente al territorio di competenza nelle funzioni dei commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati negli accordi di programma sottoscritti tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e le regioni ai sensi dell’articolo 2, comma 240, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191, e nella titolarità delle relative contabilità speciali.
Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, quale Commissario delegato per il dissesto idrogeologico ha trasmesso, con nota n. 169980 in data 30 aprile 2019, la proposta di interventi da inserire nel Piano Nazionale per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico, il Ripristino e la Tutela della Risorsa Ambientale – Piano stralcio 2019; con decreto del MATTM n. 372 del 1 ottobre 2019 è stata impegnata negli appositi capitoli del con decreto n. 6 del 11/02/2020 del Commissario Straordinario Delegato per il Rischio Idrogeologico nel Veneto con il quale si è provveduto ad attribuire ad ogni intervento programmato il relativo Soggetto Esecutore, tra cui il Consorzio di bonifica Piave per il progetto denominato “Interventi di sistemazione delle sponde dei canali consortili” per l’importo di euro 900.000,00 assegnando le attività di competenza.

Passato il maltempo che ha reso inaccessibile ai mezzi di lavoro le aree di cantiere, i lavori stanno ora procedendo celermente. Attualmente stiamo lavorando in più comuni del comprensorio: Monastier di Treviso, Salgareda, Oderzo, Gaiarine, Roncade e San Biagio. I prossimi saranno i comuni di Meduna e Roncade. I lavori sono condizionati non solo dagli eventi meteo ma anche dall’arrivo della prossima stagione irrigua.

Le attività di competenza affidate al Consorzio di bonifica Piave sono:

  • La progettazione
  • L’approvazione dei progetti esecutivi
  • La Predisposizione dei bandi di gara e delle attività di gara, affidamento e contrattualizzazione dei lavori in nome e per conto del Commissario delegato Luca Zaia
  • La Realizzazione delle opere, direzione lavori, contabilità e collaudo

Il progetto definitivo realizzato dal Consorzio è suddiviso in due lotti:

Lotto 1, che interessa la parte nord-est dell’area di bonifica, nel quale sono coinvolti ben 11 comuni: Breda di Piave, Fossalta di Piave, Gaiarine, Meduna di Livenza, Meolo, Monastier di Treviso, Oderzo, Ponte di Piave, Roncade, Salgareda e San Biagio di Callalta.

Il totale dei movimenti franosi da ripristinare è di 1.945 metri di sponde. Verranno interessati principalmente i corsi d’acqua: Bidoggia, Cigana, Colatore Meoletto, Colatore Peressina, Colatore Primo, Corella, Fosso Campodipietra, Fosso Sgardoleri, Grassaga, Meolo, Spinosola.

Lotto 2, che interessa la parte sud-ovest, nel quale sono coinvolti 4 comuni: Monastier di Treviso, Preganziol, Roncade, Meolo e San Biagio di Callalta.

Il totale dei movimenti franosi da ripristinare è di 2.055 metri. Verranno interessati principalmente i seguenti corsi d’acqua: Collettore Acque Alte, Correggio, Dosson, Fusana, Musestre, Nerbon, Scolo Riuletto, Scolo Valliol delle Carboncine, Colatore Meoletto e Vallio.

Gli interventi previsti consistono nella ripresa delle sponde dei canali, danneggiate da frane ed erosioni, mediante:

  • rivestimento dei tratti segnalati con scogliera in roccia;
  • ripristino di sponda con soli pali o con pali e tavole;
  • risagomatura dei tratti arginali con materiale terroso;
  • sistemazione di alcuni manufatti con l’esecuzione di piccoli manufatti a sostegno di tubazioni e derivazioni esistenti, ripristino e risanamento di opere in calcestruzzo ammalorato o di parte di rivestimenti di fondo di canali in calcestruzzo.

La base della sponda viene consolidata con roccia, posata a tergo della palificata, fino a una quota superiore al livello ordinario dell’acqua al fine di impedire alle nutrie di indebolire la sponda terrosa.

Gli interventi previsti nascono prevalentemente dalle segnalazioni di cedimenti o erosioni sulle sponde dei corsi d’acqua consorziali raccolte dal personale di guardiania consorziale.  La priorità di intervento tiene conto della pericolosità della frana dal punto di vista idraulico, dell’importanza del corso d’acqua coinvolto e dei danni che un possibile cedimento della struttura potrebbe provocare al territorio circostante.

La sicurezza idraulica nel territorio di bonifica passa indubbiamente, oltre che per una costante manutenzione ordinaria, attraverso la conservazione ed il ripristino dell’integrità delle strutture arginali e spondali dei corsi d’acqua.