Passato il maltempo che ha reso inaccessibile ai mezzi di lavoro le aree di cantiere, i lavori stanno ora procedendo celermente. Attualmente stiamo lavorando in più comuni del comprensorio: Monastier di Treviso, Salgareda, Oderzo, Gaiarine, Roncade e San Biagio. I prossimi saranno i comuni di Meduna e Roncade. I lavori sono condizionati non solo dagli eventi meteo ma anche dall’arrivo della prossima stagione irrigua.
Le attività di competenza affidate al Consorzio di bonifica Piave sono:
- La progettazione
- L’approvazione dei progetti esecutivi
- La Predisposizione dei bandi di gara e delle attività di gara, affidamento e contrattualizzazione dei lavori in nome e per conto del Commissario delegato Luca Zaia
- La Realizzazione delle opere, direzione lavori, contabilità e collaudo
Il progetto definitivo realizzato dal Consorzio è suddiviso in due lotti:
Lotto 1, che interessa la parte nord-est dell’area di bonifica, nel quale sono coinvolti ben 11 comuni: Breda di Piave, Fossalta di Piave, Gaiarine, Meduna di Livenza, Meolo, Monastier di Treviso, Oderzo, Ponte di Piave, Roncade, Salgareda e San Biagio di Callalta.
Il totale dei movimenti franosi da ripristinare è di 1.945 metri di sponde. Verranno interessati principalmente i corsi d’acqua: Bidoggia, Cigana, Colatore Meoletto, Colatore Peressina, Colatore Primo, Corella, Fosso Campodipietra, Fosso Sgardoleri, Grassaga, Meolo, Spinosola.
Lotto 2, che interessa la parte sud-ovest, nel quale sono coinvolti 4 comuni: Monastier di Treviso, Preganziol, Roncade, Meolo e San Biagio di Callalta.
Il totale dei movimenti franosi da ripristinare è di 2.055 metri. Verranno interessati principalmente i seguenti corsi d’acqua: Collettore Acque Alte, Correggio, Dosson, Fusana, Musestre, Nerbon, Scolo Riuletto, Scolo Valliol delle Carboncine, Colatore Meoletto e Vallio.
Gli interventi previsti consistono nella ripresa delle sponde dei canali, danneggiate da frane ed erosioni, mediante:
- rivestimento dei tratti segnalati con scogliera in roccia;
- ripristino di sponda con soli pali o con pali e tavole;
- risagomatura dei tratti arginali con materiale terroso;
- sistemazione di alcuni manufatti con l’esecuzione di piccoli manufatti a sostegno di tubazioni e derivazioni esistenti, ripristino e risanamento di opere in calcestruzzo ammalorato o di parte di rivestimenti di fondo di canali in calcestruzzo.
La base della sponda viene consolidata con roccia, posata a tergo della palificata, fino a una quota superiore al livello ordinario dell’acqua al fine di impedire alle nutrie di indebolire la sponda terrosa.
Gli interventi previsti nascono prevalentemente dalle segnalazioni di cedimenti o erosioni sulle sponde dei corsi d’acqua consorziali raccolte dal personale di guardiania consorziale. La priorità di intervento tiene conto della pericolosità della frana dal punto di vista idraulico, dell’importanza del corso d’acqua coinvolto e dei danni che un possibile cedimento della struttura potrebbe provocare al territorio circostante.
La sicurezza idraulica nel territorio di bonifica passa indubbiamente, oltre che per una costante manutenzione ordinaria, attraverso la conservazione ed il ripristino dell’integrità delle strutture arginali e spondali dei corsi d’acqua.