Agriturismi, fattorie didattiche e sociali, aziende florovivaistiche, stalle con vacche da latte e vitelli a carne bianca, imprese orticole con colture primaverili: ecco le categorie interessate dal piano straordinario della Regione Veneto per l’emergenza Covid nelle campagne. Una lista di oltre ottomila realtà che potranno accedere ad un contributo forfettario fino a 7mila euro. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sulla nuova misura semplificata dello Sviluppo rurale introdotta dalla Commissione Ue per superare l’emergenza economica e la crisi di liquidità provocate dalla pandemia.

Le risorse da utilizzare – spiega Coldiretti – sono quelle del Programma di Sviluppo Rurale (PSR), opportunamente modificato collocando per la nuova misura alcune economie di spesa sugli impegni già assunti. Le risorse previste dal Veneto ammontano a 23 milioni di euro. Spicca ovviamente la quota di aiuto destinata agli agricoltori di Vo’ Euganeo, che per primi si sono trovati a fronteggiare l’isolamento e il lockdown. Per presentare la domanda di sostegno temporaneo eccezionale gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti iscritti all’INPS hanno tempo fino al 19 ottobre.

Fino ad ora – sottolinea la Coldiretti – le regioni hanno messo in cantiere progetti per 140 milioni che per la gran parte hanno privilegiato l’agriturismo e le fattorie sociali, ma sono stati aperti o sono comunque messi in cantiere interventi per comparti come il florovivaismo e la zootecnia.

Le risorse da utilizzare – spiega la Coldiretti – sono quelle dei singoli Piani di Sviluppo rurale (Prs) finanziati dall’Unione Europea e non spese e dunque non tutte le regioni hanno le stesse disponibilità finanziarie.

Tra gli altri fino ad ora – rileva la Coldiretti – il Veneto ha impegnato 23 milioni, la Calabria 21, la Lombardia 19,5, la Toscana 18,9, il Piemonte 10, l’Abruzzo 9,5, l’Umbria 7, le Marche 6,5, la Liguria 6,2, la Campania 6, la Sardegna 4, Friuli Venezia Giulia 3,3, l’Emilia Romagna 2,9, la Basilicata 1,6 e la Valle D’Aosta 310mila euro.

L’aiuto che sarà erogato entro il 30 giugno 2021 – continua la Coldiretti – varia da Regione a Regione con un massimale per azienda di 7mila euro nelle Marche, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Umbria, Basilicata e Liguria mentre il tetto massimo scende a 5mila euro in Lombardia e Valle d’Aosta fino ai 4mila euro in Veneto e 2mila euro in Emilia Romagna.

Il Veneto – conclude la Coldiretti – ha puntato su vitelli a carne bianca, latte e ortaggi, la Lombardia su florovivaismo e allevamenti da carne, la Calabria su fiori, latte e vino, il Piemonte su florovivaismo, zootecnia da carne e apicoltura, le Marche sulla zootecnia e la Liguria tutti i settori.