Queste le prime dichiarazioni del nuovo giocatore del Venezia FC, Daan Heymans, che oggi ha incontrato la stampa in videoconferenza.
“Ho frequentato un corso di italiano sin dal primo giugno, perché voglio imparare la lingua il prima possibile. All’inizio è veramente difficile per me, ma a questa conferenza stampa voglio cercare di rispondere in italiano più che riesco (e in poco più di un mese parla già un buon italiano, ndr)”.
Daan, qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere un giocatore del Venezia FC?
“Tre mesi fa il mio agente mi aveva detto che c’era la possibilità di venire a giocare in Italia. Avevo già comunicato con diversi Club italiani, uno di questi era appunto il Venezia. Ovviamente qualche tempo fa c’era molta più difficoltà negli spostamenti, per via dell’emergenza COVID. Però per me è veramente fondamentale avere la possibilità di vedere e toccare con mano, quindi capire e conoscere la città, provare le sensazioni e le impressioni. Quindi la società arancioneroverde ha trovato il modo di farmi venire a Venezia per un giorno, e questa per me è stata una dimostrazione veramente fondamentale, perché ha dimostrato quanto il Venezia tenesse a me. Ho capito che, per me, sarebbe stata un’occasione unica, davvero importante, così ho firmato”.
Quali pensi che siano le tue caratteristiche di gioco che hanno particolarmente colpito la società lagunare?
“Sono un giocatore che prova a pensare velocemente, mi piace essere nei 16 metri; non sono uno che arriva a dribblare 7-8 giocatori, ma mi piace toccare tante volte la palla e, appunto, trovarmi in area di rigore. Inoltre, non sono individualista, ma sono uno che pensa “di squadra” e quindi credo che queste siano state le caratteristiche più importanti che abbiano favorevolmente impressionato il Venezia FC”.
Eri stato seguito dal Venezia FC già quando la società si trovava in serie B. Ora che c’è stato il salto di categoria che cosa pensi che sia cambiato, anche a livello di motivazione?
“Naturalmente è un sogno che si realizza, perché sono un ragazzo giovane e per tutti i giovani che vogliono fare questo, nella vita, pensare di poter giocare nella massima serie di un campionato come quello italiano è veramente un sogno, ma la cosa che voglio sottolineare e che mi ha fatto veramente piacere in assoluto è che, parlando con i manager lagunari, mi hanno detto che mi avrebbero preso anche nel caso fossimo arrivati in Serie A, e che sarei stato importante sia nella cadetteria che nella massima serie. Aggiungo che ho seguito due partite, la prima delle quali Venezia – Chievo e poi la finale Venezia – Cittadella ed è stato un sogno per me”.
Hai già preso contatti con la squadra?
“Sì, ed ho avuto l’opportunità di parlare con il mister, poi mi vedrò con alcuni giocatori a cena, inoltre ho già preso un appartamento”.
Tu sei molto giovane, classe 1999. Pensi che il fatto di giocare in serie A in Italia ti possa aprire le porte della nazionale Belga?
“Attualmente, ad essere onesti, c’è veramente troppo poco spazio nella nazionale belga, perché ci sono dei giocatori veramente forti ed importanti; però è anche vero che è una generazione questa che è destinata a “invecchiare”. Quindi tra 5-6 anni probabilmente ci sarà necessità di un ricambio generazionale e quindi, idealmente, mi auguro di poter essere uno di quei giocatori che subentrerà agli attuali titolari della nazionale. Ad oggi, dico che questa è una possibilità”.
La finale degli Europei sarà tra Italia ed Inghilterra come sai. Volendo fare un pronostico, chi vedi come favorita?
“Italia al 100%!”