“Dalle Dolomiti al mare”: chiusa la tre giorni di convegno al rifugio Galassi. La risorsa acqua resterà il tema dell’edizione 2024.
L’acqua resterà il tema conduttore al centro del ciclo di incontri-laboratorio ospitato dal rifugio Galassi ai piedi dell’Antelao anche per l’edizione del 2024. Lo ha annunciato l’assessore comunale all’ambiente Massimiliano De Martin al termine della tre giorni di convegno “Dalle Dolomiti al mare” ospitato in quota e promosso dal Comune di Venezia insieme a Club Alpino Italiano, Cai di Mestre, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, Fondazione Dolomiti UNESCO e Europe Direct a cui si sono aggiunti quest’anno il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, il Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Fiume Piave e il Teatro La Fenice.
“Questa seconda edizione ha consolidato un progetto che non vuole essere unicamente un laboratorio per addetti ai lavori ma ha l’ambizione di diventare un esempio virtuoso per chi vuole vivere in un ambiente migliore imparando a rispettarlo – ha detto De Martin -. Ringrazio chi ha portato il suo contributo in questi tre giorni di incontri al rifugio Galassi, il sovrintendente della Fenice Fortunato Ortombina in particolare, ma soprattutto chi ha offerto la propria esperienza maturata nel proprio ambito professionale per arricchire il dibattito e allargare i confini e la conoscenza di chi c’era e di chi ci ha ascoltato via streaming. Dalle Dolomiti al Mare pensa già al prossimo anno perché il tema della tutela dell’acqua come bene primario della nostra esistenza va declinato in forme ancora migliori e coinvolgenti: Cnr, Unesco, Dolomiti Unesco, Consorzi di Bonifica e i tanti volontari del Cai possono insegnare ancora molto e condividere ciascuno in un percorso comune le proprie conoscenze. Concetti e temi che andranno poi divulgati e spiegati non solo a chi studia la materia ma anche ai cittadini, a chi vive la montagna come il mare, la città come la campagna. Il Comune di Venezia e mie preziosi collaboratori che mi han seguito in questo percorso, e che ringrazio, lavoreranno proprio in questa direzione nei prossimi mesi”.
Nei tre giorni di incontri dibattito il tema dell’acqua è stato trattato a 360 gradi da ricercatori, docenti universitari, volontari del Cai, geologi, urbanisti e scienziati per dare una risposta univoca: i cambiamenti climatici stanno provocando una notevole disponibilità di questo elemento vitale e questo obbliga tutti, fin da subito, a cambiare comportamenti e stili di vita per evitare sempre di più gli sprechi. Un lavoro che, secondo quanto emerso dagli studi e analisi di geologi e scienziati, dovrà partire dal basso, cioè dalle scuole, per insegnare a bimbe e bimbi, donne e uomini del domani, la fondamentale importanza dell’acqua per la vita non solo delle persone ma anche dell’ambiente circostante.
L’esempio del valore dell’acqua e del suo utilizzo è emerso in maniera tangibile al rifugio Galassi. “Il rifugio si alimenta da una sorgente ancora attiva ma in questi anni, a causa della siccità e dei cambiamenti climatici abbiamo dovuto ad imparare e gestire gli approvviggionamenti – spiega Francesco Abbruscato, vice presidente della struttura operativa dei Rifugi del Cai – Per riuscire in questo abbiamo realizzato una serie di opere sia per accumulare l’acqua della sorgente sia per raccogliere l’acqua piovana con delle cisterne. In rifugio bisogna imparare ad essere parsimoniosi nel consumo: sia per l’uso alimentare sia per quello dei bagni. Un elemento questo che cerchiamo di trasmettere ai nostri ospiti, soprattutto quelli che si fermano a dormire nella struttura. È un esempio ma che spesso lascia un insegnamento che può tornare utile anche nella vita di tutti i giorni in città”.