“Sono molto felice che il consiglio si sia espresso favorevolmente – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – il daspo urbano si inserisce nelle maglie del decreto Minniti con cui finalmente il Governo conferisce maggiori poteri di intervento ai sindaci che ben conoscono i problemi e le difficoltà specifiche delle proprie città. Il testo finale approvato dal consiglio è l’esito di un ottimo lavoro di squadra – sottolinea Manildo – coordinato dall’assessore alla sicurezza, avviato dalla giunta, e quindi perferzionato in commissione e successivamente in consiglio con due emendamenti che ne hanno specificato e spiegato la natura. Il daspo urbano è una misura che offre nuovi strumenti alla polizia locale che sarà così in grado di allontanare persone che tengono condotte illecite e impediscono la libera fruizione dei luoghi da specifiche aree. Tutt’altra cosa insomma rispetto alla questione della marginalità su cui e dell’inclusione sociale. Per questo l’amministrazione ha messo in campo validi strumenti come il dormitorio che ogni anno ospita quasi 200 persone e distribuisce oltre 7mila pasti; il minimo vitale, strumento importante di contrasto alla povertà per cui abbiamo stanziato quasi 460mila euro a cui si aggiungono i 368mila della comunità alloggio e i 133mila per l’esonero dal ticket per la mensa”.
Daspo urbano, dopo il via libera della giunta e della V Commissione Consiliare presieduta dal consigliere Domenico Zanatta arriva il sì del consiglio comunale. Un ulteriore passaggio che rafforza il provvedimento introdotto dall’assessore alla sicurezza Roberto Grigoletto come nuova misura finalizzata all’ordine e al decoro nelle zone più difficili della città.