Il 3 luglio del 2022, sulla Marmolada, si verificò il catastrofico crollo della parte sommitale del ghiacciaio e il distacco di una vasta massa di ghiaccio e massi che travolse diversi alpinisti.

In occasione del secondo anniversario della tragedia della Marmolada, è tornato sull’accaduto l’assessore regionale ad Ambiente e Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, che fin dai primi momenti era sul posto garantendo anche l’aggiornamento della situazione in tempo reale al presidente Zaia e al Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale Curcio.

“Sono trascorsi due anni dalla tragedia della Marmolada, quella domenica d’estate trasformata in tragedia per il collasso del ghiaccio causato dalle elevate temperature, una giornata che resterà indelebile nella nostra memoria. Rinnovo il mio pensiero per le undici vittime che hanno trovato la morte per una tragica fatalità tra quei monti che tanto amavano. Ma desidero anche dire ancora una volta grazie ai soccorritori i quali con grande tempestività sono accorsi per prestare aiuto. Stiamo parlando di trecento persone intervenute fin dai primi momenti. Si è messo in moto fin da subito il sistema della Protezione Civile, una grande ed efficiente macchina dei soccorsi che ha coinvolto una Regione, il Veneto, e le due Province Autonome, e che ha funzionato permettendo di salvare vite umane, anche in casi che sembravano disperati. Quel giorno il Veneto è intervenuto con due elicotteri del Suem (il terzo preallertato) e uno della Protezione Civile”.

Anche il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda lanniversario della tragedia.

Il 3 luglio è il giorno che ci fa rivivere il dolore e lapprensione causati dalla tragedia della Marmolada. Ricordo le telefonate concitate, l’immediato intervento del SUEM 118 in un turbinio d’elicottero e di squadre del Soccorso Alpino, la presenza straordinaria dei Vigili del Fuoco, del SAGF della Guardia di Finanza, di tutti gli uomini delle forze dell’ordine e della Protezione Civile. È stata un’operazione di soccorso difficilissima, sotto il rischio di altri crolli, con una montagna ferita e attanagliata da una giornata di calore davvero innaturale, per quelle quote. Nella frenesia dei soccorsi, si è stagliato immediatamente, forte, il dolore per le vittime. Il distacco nel ghiacciaio della Marmolada è stato un evento che ha lasciato una cicatrice indimenticabile, cancellando sotto una massa di ghiaccio e pietrame la vita di undici persone che sulla montagna cercavano la realizzazione della loro passione sportiva o più semplicemente la bellezza di una domenica di sole in alta quota, immersa nella maestosità della Regina delle Dolomiti. A distanza di due anni, rivivo il dolore condiviso in quelle ore con i familiari e gli amici degli scomparsi insieme allammirazione per il lavoro e lo spirito di abnegazione dimostrato da tutti i soccorritori. Ai primi rinnovo la mia vicinanza, ai secondi la mia gratitudine”.

Prosegue il Governatore: La nostra regione è quella che ha pagato il più alto numero di vite in quella giornata con otto veneti deceduti: Filippo Bari, Tommaso Carollo, Paolo Dani, Nicolò Zavatta, Davide Miotti, Erika Campagnaro, Gianmarco Gallina e Manuela Piran. Nel loro ricordo abbiamo il dovere di rafforzare la consapevolezza che la bellezza di affrontare la montagna con passione deve sempre misurarsi con un ambiente imprevedibile dove anche la giornata più serena può riservare rischi e fenomeni avversi di grande pericolo. Non ultimo, questa sciagura ci ricorda che se da un lato le nostre terre alte non sono un plastico intoccabile da tenere sotto vetro e vanno vissute, dallaltro rimangono un ambiente di grande fragilitàà che ci richiede sempre attenzione”.

“Quel 3 luglio di due anni fa, personale di varie organizzazioni provenienti dal Veneto e dalla Provincia autonoma di Trento si è impegnato fianco a fianco oltre ogni limite, dimostrando che non c’è confine amministrativo che divida la coesione dello spirito di solidarietà – conclude il Presidente Zaia -. Anche in questo ricordo siamo vicini, come Regione Veneto, a tutti coloro che prestano soccorso nelle zone di montagna. Uomini e donne straordinari, che con immenso coraggio conducono operazioni straordinarie, salvando tante vite ogni anno. In quest’anniversario un pensiero di gratitudine è doveroso rivolgerli anche a tutti loro.