Si presenta in sala stampa per la conferenza con lo sguardo fresco, riposato ma non enigmatico. E’ un Cris Froome “umano” quello del Tour of the Alps. Una partecipazione a sorpresa ma che il corridore della Sky considera fondamentale per preparare il Tour de France. E risponde volentieri ma con un tavolo che frappone lui ai giornalisti e con domande ben precise : “Si la mia partecipazione al Tour of the Alps si è rivelata quasi una sorpresa. Volevo concentrarmi sul quinto Tour de France, e se sono qui a questa mini corsa a tappe, che considero una gara molto importante, è perché non ho ancora una condizione perfetta. Quindi questa gara mi serve per la preparazione; qui ci sono tappe molto difficili con arrivi arrivi in salita non durissimi ma percorsi intensi, molto duri appunto che mi servono per capire come mi sento”. Per Nibali invece questo è un ritorno dopo tre anni di assenza. Lo correva ancora quando si chiamava Giro del Trentino. “Si effettivamente. Per me comunque questo è un appuntamento che mi serve di avvicinamento al Giro d’Italia. Ho lavorato bene sul Teide, ora qui sulle Dolomiti austriache e Trentine controllo la mia condizione. Ci sono tappe brevi ma intense. Mi servono per definire come sto, anche perché l’ultima settimana del Giorno d’Italia sarà molto difficile e qui mi testo”.
Obiettivi diversi al Tour of the Alps per Cris Froome e Vincenzo Nibali. Ma assisteremo ad un duello fra i due “fenomeni” a tappe? “Non si può parlare di duello – dichiarano in coro i due corridori – . Ci proviamo, si decisamente possiamo infiammare la corsa”. Per Nibali questo è un rientro in gara : “Anche io come Froome vengo da un periodo lontano dalle corse. Sono stato sul Teide per prepararmi a queste gare. Al Tour of the Alps cercherò di metabolizzare il lavoro fatto in altura, per prepararmi dalle corse. Insomma a tutti gli effetti un banco di prova. La gara qui mi serve per mettere a segno la mia condizione, ma non so se ci sarà un duello tra di noi o con un terzo o un quarto rivale”. Criss Froome è più diretto : “Si sarà una competizione a tutti gli effetti. Cercheremo entrambi di vincere ma per me come per Vincenzo è un banco di prova che ki incuriosisce per sapere come è la mia condizione. Dal primo maggio poi la squadra cambierà denominazione, mi sembrerà molto strano di correre l’ultima gara con maglia delle Sky, mi farà una certa impressione, comunque la Sky è rimasta nel ciclismo dieci anni e ha fatto molto bene al ciclismo”. A Nibali sorge spontanea la domanda : “Perché fare la preparazione sul Teide e non sull’Etna al Giro di Sicilia? Eh…. – tergiversa il campione siciliano – l’organizzazione ha messo in piedi la corsa in un batter d’occhio. Un evento davvero bello per la mia Sicilia. Sono convinto che sarà una corsa destinata a crescere. Ma non sono riuscito io a organizzare la mia presenza all’ultimo momento”. La tappa decisiva per Nibali e Froome al Tour of the Alps? “Tutte potenzialmente. Sono tutte tappe corte, difficili da controllare, e così difficile anche controllare la corsa. Tutte possono essere la tappa cruciale” dichiarano in coro i due campioni. E che Tour of the Alps sia.