Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto: “La tragedia di Maser forse avrebbe potuto essere evitata, in presenza di una legge che regoli il fine vita. Chiedo che la V Commissione del Consiglio regionale esamini e approvi urgentemente il disegno di legge dell’associazione Coscioni”
“Apprendo con sgomento la notizia che la signora Manuela Bittante, colpita a morte dal marito nella sua casa di Maser, non ce l’ha fatta. Una tragedia anche per chi rimane, che non trova giustificazione nel diritto né nelle coscienze.”
“Il particolare relativo alle condizioni di salute della donna, in stato semi vegetativo a causa di ictus che la aveva colpita recentemente, spinge solo a considerare come non più procrastinabile l’approvazione di una legge che regoli il fine vita, e che consenta a chi lo richiede (e sia in condizioni terminali o di sopravvenuta insostenibilità del dolore) di concludere volontariamente la propria esistenza, assistito dall’ULSS e nella piena legalità. Come già avvenuto poco tempo fa per altri pazienti veneti, in forza della sentenza n.242/19 della Corte Costituzionale.”
“Se una norma fosse già stata oggi in vigore, attraverso una libera manifestazione del proprio consenso magari la signora avrebbe potuto preliminarmente avvalersi di un’opportunità negata fino ad ora a tante cittadine e cittadini, che pure ne avrebbero fatto richiesta.”
“Al Consiglio regionale, intanto, giace in materia il disegno di legge di iniziativa popolare, promosso dall’associazione Luca Coscioni e sottoscritto da oltre novemila cittadine e cittadini veneti: chiedo ancora una volta che la V Commissione sanità lo esamini e approvi, nel rispetto della libertà di coscienza di ogni consigliere e consigliera, prima dell’approdo all’esame dell’Aula in sessione plenaria. Non si deve più perdere tempo, casi analoghi a quello di Maser potrebbero purtroppo ripetersi ancora: il ddl Coscioni venga calendarizzato alla prima seduta utile!”