A dieci mesi esatti dall’inizio dei provvedimenti di chiusura per affrontare la Pandemia, il gruppo di +Europa porta avanti dei ragionamenti in merito.

A parlare sono Silvia Nalin, +Europa Venezia e Corrado Cortese, Portavoce +Europa Veneto.

Dai collegamenti tra regioni, ai trasporti ferroviari, ai pubblici esercizi,  si è in qualche modo tentato a piu’ riprese di contenere i disagi:  l’unico settore della vita sociale nel quale nulla è mai cambiato, è quello della scuola, dove ancora oggi – a dieci mesi di distanza – l’istruzione superiore è abbandonata. Chi ha responsabilità si è nascosto dietro la didattica a distanza, che – va detto con fermezza- non è una soluzione”.

Per i due esponenti di +Europa anche la Didattica a Distanza non è sempre una soluzione vincente.

“La DAD produce  discriminazione tra chi  abita nei centri urbani e puo’ godere di collegamenti efficaci e chi risiede – come nelle nostre “basse” – in zone dove nemmeno i collegamenti cellulari funzionano. La DAD produce isolamento e quindi ancora discriminazione  tra chi puo’ comunque frequentare compagni e amici e chi trova nelle ore di scuola l’unico momento di socialità e confronto – dicono – L’assurdo è che proprio in una regione come il Veneto, con un dato di abbandono scolastico migliore  rispetto alla media nazionale, chi governa il territorio abbia scelto di rimandare il problema,  facendo perfino peggio del Governo. Insomma dove c’è un’eccellenza per merito di studenti e famiglie, Zaia non trova di meglio che affossarla. Gli stessi studenti  hanno più volte dichiarato di volersi confrontare con la Regione,  gia’ all’inizio dell’anno scolastico, ma hanno naturalmente trovato la porta chiusa. Pagheremo gravemente e a lungo queste scelte, con il disagio di tutta una generazione, con una crescita dell’abbandono scolastico, con un abbassamento della qualità del lavoro e delle retribuzioni”.