Si è svolto presso Villa Sagredo a Vigonovo l’evento di chiusura del progetto “Veneto In azione – Capitale umano e innovazione”. A partire dal 2018, il progetto, finanziato grazie alle risorse del POR Veneto FSE 2014-2020, ha promosso una serie articolata di interventi di formazione rivolti a tutti gli attori del sistema socio-economico regionale, permettendo di raggiungere oltre 9.200 stakeholder appartenenti al sistema scolastico e formativo (istituti scolastici, Università, organismi di formazione professionale), al mercato del lavoro (operatori, imprese e formatori aziendali), alle associazioni di categoria e di rappresentanza dei lavoratori, alla Regione e agli Enti locali, alle comunità professionali e al Terzo Settore.
“Questa giornata – ha detto l’Assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione rivolgendosi agli oltre 100 partecipanti – non rappresenta un semplice momento di chiusura e di restituzione del percorso fatto in questi anni, ma dimostra, ancora una volta, come la Regione ha voluto e voglia continuare ad agire restando in ascolto del proprio territorio. Siamo fermamente convinti che un’azione amministrativa efficiente debba poggiare su persone dotate di competenze aggiornate, capaci di creare reti e animare relazioni per cogliere i cambiamenti che attraversano il mercato del lavoro e la società, anticipando e governando tali trasformazioni”.
“La Regione vuole investire sulle competenze, puntando a far esprimere alle persone tutte le proprie potenzialità – conclude l’Assessore al lavoro del Veneto -. Il nostro impegno sta nel dare alle persone gli strumenti necessari ad affrontare le sfide e lo faremo anche attraverso il nuovo ciclo di programmazione della politica di coesione regionale per il periodo 2021-2027. La formazione è la leva necessaria per promuovere, trattenere e attrarre talenti per lo sviluppo dell’intera regione”.
I lavori di gruppo del pomeriggio hanno visto i partecipanti confrontarsi sulle sfide e le linee di azione per il Veneto del 2030. Contesti nei quali gli operatori pubblici e privati saranno coinvolti nella gestione e applicazione delle risorse della politica di coesione regionale 2021-2027 dei programmi regionali FESR e FSE+.
“Elevare la qualità della vita delle persone è la sfida centrale della nuova programmazione che richiede strumenti in grado da un lato di sostenere i progetti personali e professionali delle persone e, dall’altro, di determinare una ricaduta positiva per l’intero tessuto socio-economico veneto in un’ottica di equità sociale e di competitività sostenibile”.