In pericolo anche il cimitero di Sant’Anna dove riposa Eleonora Duse

 

Il patrimonio storico e culturale di Asolo è minacciato da una serie di frane e dissesti idrogeologici che stanno mettendo a rischio diverse aree del comune veneto. Tra i siti più preoccupanti figura il cimitero di Sant’Anna, luogo di riposo della “Divina” Eleonora Duse, dove una significativa frana minaccia la stabilità dell’intera struttura.

Il Disastro del 16 Maggio: Un Territorio Vulnerabile

Gli eventi climatici estremi del 16 maggio scorso hanno evidenziato la vulnerabilità del territorio asolano. In quell’occasione, il fiume Muson ha raggiunto livelli storici:

  • Superamento dei 4,20 metri d’altezza, contro i 3,80 metri delle piene precedenti
  • Straripamento dei canali agricoli
  • Allagamenti diffusi in strade e scantinati
  • Numerosi franamenti sulla fascia collinare

Danni e Richieste di Risarcimento

Il bilancio dei danni è considerevole:

  • 120 richieste da privati
  • 15 richieste da aziende e attività produttive
  • Danni complessivi stimati oltre i 10 milioni di euro
  • Alcuni casi di intossicazione da monossido di carbonio

Le Aree Critiche

Il territorio presenta diverse zone a rischio:

  1. Via Col Marion:
    • Due frane significative
    • Restringimento della carreggiata per spinta della roccia
    • Costi di intervento stimati fino a 300.000 euro
  2. Sant’Anna:
    • Frana in via Tondo che minaccia il cimitero storico
    • Presenza di cedimenti diffusi nell’area
  3. Via Foresto Vecchio:
    • Rischio di colata del versante presso la casa del compositore Malipiero
    • Criticità anche dietro Villa degli Armeni

Interventi e Soluzioni

L’amministrazione comunale ha già intrapreso alcune azioni:

  • Spesa di 400.000 euro per la pulizia dei fossi
  • Installazione di barriere contenitive nelle aree più critiche
  • Creazione di “trincee” contenitive presso le nuove strutture scolastiche

La Necessità di un Approccio Sovracomunale

Secondo il vicesindaco Mauro Migliorini, ex sindaco ora al fianco di Franco Dalla Rosa, le soluzioni necessarie includono:

  • Creazione di un ente sovracomunale per la gestione delle acque
  • Valutazione di “aree esondabili” come misura preventiva
  • Necessità di maggiori fondi rispetto ai 26 milioni stanziati dal Ministero per l’intera Regione Veneto

Prospettive Future

La situazione richiede interventi strutturali significativi:

  • Ripensamento dei piani urbanistici
  • Potenziamento delle misure di contenimento delle acque
  • Maggiore coordinamento tra enti locali e regionali

La criticità della situazione è aggravata dall’insufficienza delle attuali misure di contenimento, incluse le vasche di laminazione, che si sono rivelate inadeguate durante gli eventi estremi. Il Sentiero degli Ezzelini, danneggiato per circa cento metri, resta in attesa di finanziamenti per il ripristino.

L’amministrazione comunale sottolinea come questi eventi non siano più considerabili eccezionali ma rappresentino una nuova normalità che richiede un ripensamento complessivo delle strategie di gestione del territorio e delle risorse idriche.