Stamattina, durante l’evento a porte chiuse di Fratelli d’Italia abbiamo intervistato il dott. Sandro Taverna, odontoiatra con studio a Preganziol e collaboratore dell’Ulss 2 nell’ambito medico-legale, ma soprattutto coordinatore provinciale a Treviso del partito guidato da Giorgia Meloni.

Sandro, come va?
Bene. Dormo 3 ore a notte per Fratelli d’Italia, ma sto vedendo crescere il partito a vista d’occhio nella Marca, da quando sono entrato.

Mi dài due numeri indicativi di questa crescita?
Quando mi sono iscritto io, il 25 giugno 2018, a Treviso e provincia gli iscritti eranno appena 183. Avevamo il circolo di Treviso e quello di Oderzo: appena 2 veri circoli attivi. Praticamente il partito quasi non c’era, ecco perché la debacle elettorale della scorsa primavera. Da allora ne abbiamo fatta di strada: grazie ad un cambio di politica partitico abbiamo già tagliato il traguardo dei 600 iscritti.
Dopo soli 8 mesi abbiamo superato i 30 circoli in provincia, e nel giro di qualche mese, diciamo per maggio, conto di arrivare come minimo a 40.

Parliamo un po’ di politica. Tu sei medico: cominciamo dalla sanità…?
Perfetto! La domanda cade a fagiolo, perché il 9 marzo alle 10.00 a Palazzo dei Trecento organizzo una manifestazione, non come partito politico, ma bensì con la mia associazione culturale ABC Italia per la difesa della sanità pubblica e per la prevenzione a livello sanitario. Secondo me in Italia si fa poca prevenzione e soprattutto si fa male. Laddove prevenire significa risparmiare sofferenze, tempo, energie e soldi.

“Prevenire è meglio che curare”, dice l’adagio.
Mai adagio fu più azzeccato. Tanto per farti un esempio, una prevenzione a livello mammografico costa appena 45 euro l’anno. Mentre una chemioterapia costa dai 500 ai 13.000 euro a seduta. Prevenzione significa non solo curare meglio e salvare più vite, ma anche risparmiare tanti soldi.

Parliamo un po ‘ di lavoro e di impresa.
Sarò franco. La politica che sta facendo, o meglio non sta facendo il M5S al governo non offre alcun sostegno alle imprese per rilanciarsi economicamente. Noi pensiamo invece che vadano offerti contributi a tutte le PMI che assumono, che rilanciano il mercato del lavoro, creando un volano.
Non a caso, infatti, in Europa la ripresa economica sta puntando esattamente su questa politica: detassare o dare contributi a tutte le aziende, specie le piccole e medie imprese, che assumono disoccupati, che danno lavoro ai giovani e ai meno giovani. Posso già darvi un’anticipazione…

Cioè?
Il 12 marzo a Venezia Giorgia Meloni incontrerà tutti gli imprenditori veneti, per parlare di politica economica del lavoro.

Una chiosa sull’immigrazione, Sandro?
Eccome. Personalmente ho le idee chiare anche qui, come ce le ha il partito. Io dico che tutte queste persone che vengono in Italia in cerca di lavoro da tanti anni, per me non vanno affatto caratterizzate tutte nello stesso modo. Come noi in passato siamo andati in Paesi stranieri a spaccarci la schiena, per poi magari costruire imperi, c’è molta gente che viene qui a svolgere lavori umili, sottopagata… Gente a cui dobbiamo solo dire grazie. Non tutti sono uguali.

Mai fare di tutta l’erba un fascio: altro adagio.
Corretto. Bisogna attuare una concreta politica d’accoglienza nei confronti di chi viene qui per lavorare, e viceversa rispedire a casa senza “se” e senza “ma” chi invece viene qui a delinquere. L’importante è operare sempre le distinzioni del caso. E soprattutto aiutarli a casa loro, che sarebbe la cosa migliore.

Anche qui prevenire sarebbe meglio che curare, insomma…
Esattamente.