Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e la Polizia Locale di Venezia hanno eseguito una capillare attività di controllo connessa al piano “Back in Venice”, avviato durante il periodo estivo e promosso nei confronti delle strutture ricettive presenti sul territorio comunale con lo scopo di individuare quelle irregolari, abusive o, comunque, non in regola non solo con la disciplina regionale ma anche sotto il profilo fiscale.
I controlli sono stati predisposti ed eseguiti sulla scorta sia delle risultanze dell’applicativo creato in house D.O.G.A.L.E. che aiuta nella selezione delle strutture ricettive potenzialmente “abusive” o “non autorizzate”, confrontando le numerose offerte presenti sul web con quelle “censite” presso gli enti locali (Comune Venezia e Regione Veneto) ai fini autorizzativi nonché dell’analisi di rischio effettuata incrociando i dati di strutture ricettive complementari censiti negli elenchi comunali con le diverse banche dati di natura fiscale.
A tutto ciò si sono aggiunti gli ulteriori elementi informativi acquisiti tramite le ordinarie attività di controllo del territorio svolte dalla Guardia di finanza e dalla Polizia locale e le centinaia interviste effettuate ai turisti in partenza da Venezia sulle modalità di soggiorno in laguna (circa 500 i questionari redatti).
Nel dettaglio, durante il periodo di intensificazione dei controlli, sono stati eseguiti centinaia di interventi e comminate sanzioni amministrative per oltre 216.000 euro per inosservanza delle disposizioni di cui alla Legge Regionale 11/2013.
Di tutto interesse il dato relativo alle strutture “abusive”: ne sono state scoperte ben 31, per le quali è stata riscontrata l’assenza di qualsivoglia comunicazione obbligatoria a Comune e Regione; ulteriori 8 strutture, invece, avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata all’esito dei controlli.
Le attività ispettive hanno permesso di individuare, in diversi casi, l’esistenza di camere ricavate in magazzini, ripostigli, garage e posti angusti, in condizioni igieniche e sanitarie precarie e, in alcuni casi, carenti.
In un caso, è stato riscontrato che la proprietaria viveva in garage per poter affittare tutte le camere del suo appartamento, così “disponendo” di una struttura con 20 letti in più rispetto a quanto autorizzato. In altre occasioni le disponibilità in “sovrannumero” sono state ricavate tramite l’allocazione dei letti in anticamere, cucine, sgabuzzini e sottoscala.
Altre violazioni di carattere amministrativo hanno riguardato quasi 100 strutture ricettive che, ad esempio, avevano omesso l’esposizione, ben visibile all’esterno, della relativa targhetta identificativa della tipologia e del codice alloggio e del segno distintivo della classe assegnata nonché ulteriori violazioni alle disposizioni regionali.
Nell’ambito dei medesimi controlli, sono stati individuati 8 lavoratori in nero impiegati quali addetti alle pulizie, receptionist e addetti al servizio colazione, irrogando sanzioni amministrative per oltre 28.000 €, i cui dati sono stati comunicati all’INPS e al competente Ispettorato del lavoro; sono stati, inoltre, deferiti alla locale A.G. 9 gestori per non aver comunicato i nominativi di quasi 500 clienti alloggiati alla competente Autorità di Pubblica Sicurezza(22 riferiti alla presente annualità e i restanti relativi agli scorsi anni) .
A tutte queste attività sono seguiti, a cura delle Fiamme Gialle, i connessi controlli tributari che hanno permesso di ipotizzare violazioni all’art. 4 e all’art. 5 del d.lgs. 74/2000 in relazione ad importi non dichiarati per oltre 5 milioni di euro. Sono inoltre in corso decine di accertamenti nei confronti di altre strutture ricettive finalizzati alla verifica della corretta dichiarazione dei proventi derivanti dall’attività di locazione turistica.
Ancora sono stati individuati 4 affitti irregolari, senza contratti di locazione registrati, il cui canone è stato versato in nero e omettendo il pagamento dell’imposta di registro per un importo ricostruito di 15.000 €.
Infine, in collaborazione con la Stazione Navale della Guardia di Finanza, sono stati effettuati controlli ai cosiddetti “boat and breakfast”, imbarcazioni adibite al pernottamento dei turisti, promossi su siti internet specializzati per lo più offerti a stranieri: sono state individuate 4 unità da diporto, stabilmente ancorate alla riva, presso le isole della Giudecca e Sacca Fisola, che offrivano abusivamente servizi di pernottamento e somministrazione di alimenti, sanzionate con violazioni per 8.000 euro per l’esercizio abusivo in assenza di qualsivoglia comunicazione preventiva e/o autorizzazione.