Nonostante il 96,3% degli italiani dichiari di adottare sempre o talvolta comportamenti sostenibili, meno del 30% (29,5%) consuma con regolarità acqua del rubinetto.

A delineare questo scenario è il Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, realizzato dall’Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia creata nel 2019 da The European House – Ambrosetti per rappresentare la filiera estesa dell’acqua in Italia.

Italiani sostenibili: i dati

“Abbiamo monitorato, aggiornandoli a un anno di distanza, i Paradossi nella percezione dei cittadini italiani sul valore dell’acqua e le abitudini di consumo, per analizzare le variazioni nei loro comportamenti alla luce del contesto di crisi in cui ci troviamo” ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti. “Solo per citarne uno, il cambiamento climatico è la 3° priorità del Paese per i cittadini italiani, ma si conferma un problema ancora lontano dal proprio territorio, anche nell’“annus horribilis” per il clima italiano”.

In tema di acqua pubblica, la conoscenza e percezione degli italiani continuano a essere in contraddizione con i dati fattuali: l’Italia è il primo tra i grandi Paesi europei per qualità dell’acqua in quanto l’85% della risorsa viene prelevata da fonti sotterranee (quindi protette e di qualità) contro il 69% della Germania, il 67% della Francia o peggio ancora il 32% di Spagna e Regno Unito fino al 23% della Svezia.

Nel Nord-est c’è maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto (87,4% degli intervistati la ritiene di livello alto o medio), mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti percentuali al 72,8%. Quello che non convince nel Nord-Italia è soprattutto il sapore, ma al Centro e al Sud non si sentono sicuri della qualità di quest’acqua o non si fidano dell’igiene delle autoclavi.

Investimento sui sistemi idrici

“L’investimento sui sistemi idrici è un investimento vitale per il futuro del Paese sia dal punto di vista economico, sia da quello sociale” ha affermato Enrico Giovannini, Direttore Scientifico, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, già Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del Governo italiano. “

Gli interventi senza precedenti inseriti nel PNRR e la riforma della governance del settore sono solo il primo passo verso la messa in sicurezza del Paese dal punto di vista idrico. Essi vanno non solo attuati, ma anche rafforzati negli anni a venire – con risorse adeguate e un’efficace partnership tra settore pubblico e quello privato”.