AnzianiCaldo2Nel momento del bisogno nessuno deve essere lasciato solo: è questo il principio che regola i piani di prevenzione contro le ondate di calore messi in campo a sostegno delle persone più fragili, soprattutto gli anziani, nei mesi più caldi dell’anno. Piani che sono già scattati nel mese di giugno in moltissime aziende sanitarie venete – dall’Ulss 12 Veneziana all’Ulss 7 di Pieve di Soligo, dall’Ulss 4 dell’Alto Vicentino all’Ulss 1 di Belluno – e che si basano sulla collaborazione da una parte con l’Arpav, per le allerte sulle alte temperature e sui possibili picchi di calore, dall’altra con i medici di base, le strutture sanitarie e i comuni.

A rischio non sono solo gli anziani: possono accusare disagi legati al caldo anche i bambini, chi deve produrre un eccessivo sforzo fisico, gli obesi, le persone con problemi di alcolismo o di droga, chi è sottoposto a terapie prolungate con svariati tipi di farmaci (diuretici, beta-bloccanti, ecc.), con malattie respiratorie o cardiovascolari croniche, diabete, infezioni.

Per gli over 65 la patologia principale è la disidratazione: un’idratazione normale è l’equilibrio tra liquidi introdotti e persi. Quando le perdite aumentano, l’equilibrio si rompe. I primi disturbi non sono non sempre riconoscibili: si va dalla stanchezza alla sonnolenza, dall’irritabilità a piccoli stati di confusione mentale. Poi, però, scattano la sete intensa, la pressione bassa, la riduzione dell’elasticità della pelle, la riduzione della quantità di urina. Uno dei problemi principali dell’anziano, poi, è che non sente lo stimolo della sete. Quindi non beve o beve molto poco.

Tanti – si diceva – i piani di emergenza già scattati. A Venezia, ad esempio, alla base della prevenzione ci sono studi e analisi della grande ondata di calore del 2003, quella che colse impreparati praticamente tutti. Oggi, invece, si può contare sull’anagrafe degli anziani fragili, una mappatura realizzata dal dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 12 che incrocia dati su età e patologie. Così si scopre che sui circa 80mila over 65 del territorio lagunare, nel gruppo delle persone più fragili ci sono 1.753 soggetti, di cui solo 122 uomini e ben 1.631 donne.

Persone individuate con nome e cognome, sotto speciale sorveglianza, che hanno più di 65 anni, che vivono sole e che hanno subito almeno un ricovero negli ultimi due anni per una specifica lista di patologie. Quando arriva il dispaccio per l’allerta caldo, scatta il monitoraggio e, in caso di disagi, parte l’intervento.

A Treviso, invece, il piano Emergenza Caldo 2015 messo a punto dal Comune e dall’Israa, l’Istituto per Servizi di ricovero e assistenza agli anziani, prevede l’accoglienza delle persone un po’ avanti con gli anni nelle sedi Israa della città: la Casa Albergo di viale III armata, la residenza Rosa Zalivani in viale IV Novembre, la residenza per anziani Città di Treviso in via Di Fulvio e la residenza Menegazzi in via Noalese.

Le strutture resteranno aperte ogni giorno dalle 9 alle 18: per prenotare basta chiamare il numero 0422.414750 e indicare la sede più vicina. All’interno dei centri sarà possibile anche consumare il pasto al costo di 5 euro prenotando il giorno prima. Gratuito, infine, il trasporto, a cura dell’associazione Auser e di Volontarinsieme CSV – Trasporto gratuito STACCO telefonando al numero verde 800.685090.

“È fondamentale – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 15 di Padova – informare la cittadinanza sulle buone regole da seguire per affrontare preparati le temperature estive e ridurre al minimo, grazie a una corretta ed efficace prevenzione, le difficoltà”. Ecco allora il decalogo delle regole da ricordare:

AnzianiCaldo31 – evitare l’esposizione all’aria aperta nelle ore più calde
2 – migliorare il clima dell’ambiente domestico e di lavoro
3 – bere molto e mangiare molta frutta
4 – adottare un’alimentazione leggera e conservare bene gli alimenti
5 – indossare vestiti leggeri e proteggersi dai raggi solari
6 – prendere precauzioni se si esce in macchina
7 – per gli ipertesi e i cardiopatici: evitare di alzarsi in modo brusco
8 – stare attenti ai farmaci che si assumono in caso di malattie cardiovascolari
9 – stare attenti ai cambi di abitudine e di attività della persona anziana
10 – conservare bene i farmaci

E anche se gli interlocutori privilegiati restano gli anziani, chiunque – soprattutto a queste latitudini – può subire colpi di caldo o disagi legati all’afa e all’umidità elevata. Tanti i consigli pratici che arrivano dagli esperti e che tutti possono seguire:

– mettere un cappello in testa se si esce
– regolare l’aria condizionata a una temperatura tra i 24 e i 26 gradi
– evitare le bevande zuccherate e gassate, il caffè e l’alcool
– fare pasti leggeri e frequenti, più spuntini che pranzi e cene veri e propri, evitando i fritti e i grassi e limitando i dolci
– non indossare fibre sintetiche che possono bloccare la traspirazione
– in caso di mal di testa, fare impacchi con acqua fresca.

La strategia per affrontare il caldo passa, infine, attraverso un’altra parola chiave: sinergia. È indispensabile creare una rete sul territorio, un rapporto di vicinanza e di solidarietà che raggiunge chi, magari, non è sotto controllo. Nella pratica significa attenzione all’altro: suonare il campanello o fare un colpo di telefono all’anziano della porta accanto che magari non si vede in giro da un po’, chiedergli se ha bisogno di qualcosa, spese o medicine, se si sente bene, se riesce a passare qualche ora al fresco. Piccole accortezze che possono salvare una vita nelle ore e nei giorni più caldi delle afose estati venete.

Chiara Semenzato