Il gruppo rap che ha girato il videoclip in centro a Treviso, soprattutto nella zona della stazione, senza usare le mascherine e brandendo in mano delle pistole cantando una canzone inno alla droga, ha dichiarato di essere stati presi di mira per il colore della loro pelle. 
I ragazzi, tutti di colore, parlano ora di razzismo dicendo di essere stati presi di mira solo per le loro nazionalità.
Immediata la risposta del sindaco Mario Conte: “Dispiace che i ragazzi che hanno girato il videoclip musicale trap senza autorizzazioni, senza mascherine, violando alcune norme del codice della strada, con una pistola (seppure giocattolo, ma senza il tappino rosso) e inneggiando all’utilizzo di droga e all’illegalità ora la buttino sul razzismo fra giornali e trasmissioni radiofoniche. Il razzismo non deve essere usato come difesa dopo aver messo in fila una serie di cavolate. L’ho già detto mille volte: non importa il genere musicale ma i contenuti. Treviso, molto semplicemente, non è la città in cui girare video da gangster, bianchi, neri, gialli, verdi che siano i protagonisti”.