Ca' Farsetti, sede del Municipio di Venezia
Ca' Farsetti, sede del Municipio di Venezia

Il Consiglio comunale di Venezia ha approvato il Bilancio di previsione e il Documento unico di programmazione per il triennio 2025-2027. La manovra si attesta intorno agli 800 milioni di euro di spesa corrente. Al netto degli adeguamenti Istat, il Bilancio non presenta aumenti dei tributi e tagli ai servizi. Su base annua il piano economico finanziario prevede, tra le altre voci, uno stanziamento di 8,2 milioni di euro per il verde pubblico. Nel 2024 la somma era di 8 milioni, nel 2023 si fermava a 6,9 milioni.

Alla voce manutenzioni della città, la previsione registra un balzo a 25 milioni rispetto ai 23,3 del 2024 per gli interventi che riguarderanno edifici, impianti sportivi e scuole presenti sul territorio comunale. Viene poi confermato e portato avanti il piano sulla residenza pubblica, varato lo scorso anno, che prevede 5 milioni all’anno per il recupero di alloggi sfitti, 500mila euro per le operazioni di riatto degli alloggi in Terraferma e altri 500mila euro per quelli a Venezia. Altri 500mila euro saranno utilizzati per la manutenzione programmata degli alloggi, oltre alle consuete manutenzioni ordinarie pari a 1,2 milioni per la Terraferma e 1,2 milioni per Venezia. Tra le voci di spesa si registra un incremento anche per i fondi relativi al monitoraggio dei ponti del Centro storico e i cavalcavia della Terraferma, per un importo rispettivamente di 205mila e 180mila euro.

Per il prossimo triennio è inoltre confermato l’impegno sulle biblioteche comunali. La spesa sarà di 1,8 milioni di euro all’anno, nel 2020 era di circa un milione. Confermate le voci di spesa sul Sociale, che saranno sostenute da contributi in arrivo dallo Stato e dall’Unione Europea a supporto delle progettualità messe in atto dall’Ente. In particolare l’implementazione di servizi sarà sostenuta da investimenti economici per una spesa complessiva a Bilancio di 64,6 milioni di euro per il 2025, rispetto ai 59,3 del 2024.
Tra le voci illustrate nel dibattito c’è quella relativa agli eventi. Confermato e assicurato l’appuntamento con il Salone dell’Alto Artigianato Italiano, Mes3Land e i concerti di San Giuliano finanziati direttamente dal Comune di Venezia per circa un milione di euro. Via libera anche all’impegno di spesa di 150mila euro all’anno per programmare, una volta al mese esclusi i mesi di luglio e agosto, nuovi eventi e iniziative di aggregazione sociale in via Piave a Mestre.

E’ stata approvata anche la modifica al Regolamento comunale dell’Imposta di soggiorno, poiché si ritiene opportuno limitare il pagamento dell’imposta di soggiorno ai soli primi 5 pernottamenti, anche non consecutivi, nell’anno solare per i lavoratori del comparto sanità che si rechino a Venezia per svolgere la propria attività lavorativa, anche temporanea, nelle strutture sanitarie collocate nel territorio del Comune di Venezia. Si tratta di un’agevolazione per i lavoratori del comparto sanità per agevolare la loro permanenza a Venezia in strutture ricettive.

Sul fronte delle partecipazioni vengono confermati i contributi alla Fondazione Teatro La Fenice per un importo totale di 2.127.000 euro, comprensivo della quota di 300mila euro già inseriti nel bilancio di previsione e destinati ad una più ampia programmazione, in continuità con quanto effettuato negli anni precedenti. Sfiora i 18 milioni, invece, l’entrata prevista dal Casinò. In conformità al Piano Finanziario relativo al servizio di gestione dei rifiuti urbani del Comune di Venezia, via libera anche alle tariffe Tari per le quali è prevista la copertura di una parte della spesa con fondi del Bilancio attraverso gli introiti derivanti da due voci del turismo: circa 5,5 milioni di euro derivanti dall’imposta di soggiorno e 1 milione di euro dal contributo d’accesso. Per quanto riguarda l’Imu si registra l’introduzione di una modifica a favore dei proprietari che affittano agli studenti: l’aliquota viene parificata a quella prevista per i lavoratori che hanno un contratto di affitto a canone concordato. L’aliquota applicabile sarà pari a 0,76 per cento invece che 1,10 per cento.