In questi giorni l’Unità operativa complessa (UOC) di Chirurgia Generale, diretta dal dr Ferdinando Agresta, in collaborazione con la Direzione Medica di Vittorio Veneto e l’UOC di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dr Alberto Grassetto, ha testato un nuovo dispositivo che consente la visualizzazione dei parametri del paziente a domicilio. 

Cinque pazienti, dimessi la sera stessa dopo intervento di chirurgia laparoscopica, sono rimasti monitorati per le successive 48 ore attraverso un braccialetto dotato di sensore adesivo al dito interfacciato con il proprio smartphone. I medici hanno potuto così avere sotto controllo i parametri del paziente come saturimetria, frequenza cardiaca e respiratoria, temperatura, nonché la visualizzazione delle risposte del paziente a un semplice questionario giornaliero somministrato tramite la stessa applicazione sul telefono.

“L’utilizzo di questo strumento – dichiara il dr Agresta – rappresenta un valore aggiunto che si sposa perfettamente alla minore invasività della chirurgia laparoscopica, permettendo di poter dimettere le persone nella stessa giornata operatoria in massima sicurezza e tranquillità, con maggiore soddisfazione e serenità dei pazienti stessi, che si sentono ancor più seguiti e tutelati”.

“Il monitoraggio tramite questi dispositivi, che consentono al medico di visualizzare l’andamento del paziente in tempo reale, ha avuto uno sviluppo enorme negli ultimi anni – commenta il dr Grassetto -. In ambito ospedaliero la possibilità di cogliere tempestivamente le variazioni dello stato clinico del paziente riduce l’incidenza di complicanze severe, mentre a domicilio le applicazioni vanno dalla preparazione dell’intervento chirurgico al monitoraggio del decorso post operatorio”. 

“Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie anche nei piccoli ospedali – afferma il dr Michelangelo Salemi, direttore dell’ospedale di Vittorio Veneto – i pazienti potranno beneficiare di un trattamento più tempestivo, accurato ed efficiente e il rapporto medico-paziente sarà sempre più rivoluzionato dall’introduzione delle nuove tecnologie digitali. Non va dimenticato, però, che la tecnologia è, e dovrà restare uno strumento, mentre i rapporti umani e la presa in carico del paziente andranno sempre salvaguardati”.

“Questo tipo di dispositivi sono un prezioso supporto alle attività dei reparti e un notevole aiuto per il paziente che, dopo essere dimesso in sicurezza, può vivere il periodo post operatorio al suo domicilio, favorendone così la tranquillità e riducendone la comprensibile ansia. Ringrazio lo staff di Vittorio Veneto per quest’ulteriore servizio all’utenza che va nella direzione dell’innovazione unita alla tutela del paziente in un’ottica di umanizzazione delle cure”, il commento del direttore generale, Francesco Benazzi.