pm10aUn’aria pessima boccia il Veneto e i campionamenti Arpav lo confermano. I dati relativi al 2014 mostrano come 6 capoluoghi di provincia su 7 abbiano sforato il numero annuo di superamenti giornalieri consentiti, fissato a 35 per il Pm10 dal Dlgs. 155/2010.

Le piogge non sono state risanatrici e tutta questa concentrazione di polveri sottili non ha dato una mano alla salute di bambini, anziani e in particolare a chi soffre di malattie respiratorie anche gravi. L’unica città “atmosfericamente” virtuosa è stata Belluno con appena 2 superamenti, mentre i capoluoghi di pianura, sono risultati tutti fuori legge. La peggiore in assoluto è stata Vicenza con valori 74 volte fuori il limite. Venezia, con i 66 sforamenti della stazione di monitoraggio di Via Beccaria, ha concluso l’anno in seconda piazza. Padova incassa un altro anno nero con 55 sforamenti giornalieri. Completa lo scacchiere Treviso con 58 superamenti, la Marca, che entra nel 2015 sotto l’effetto delle pire.

Decine di Pan e Vin la notte della Befana hanno ulteriormente “insultato” questa già malandata aria. In tutta la provincia sono stati accesi fuochi ovunque e l’effetto sulle Pm10 si è visto. Le centraline dell’Arpav sembravano impazzire. Hanno rilevato, fra lunedì 5 e martedì 6 gennaio, quantità di polveri sottili nell’aria di cinque, sei volte superiori alla soglia di tolleranza di 50 microgrammi per metro cubo. A Mansuè, Treviso e Conegliano, dopo le 20 (orario medio di accensione dei «Panevin») le centraline sono schizzate alle stelle ben sopra i 200 microgrammi: neanche i grafici dell’Arpav sono riusciti a registrare la curva. Solo dopo le 4 del mattino i valori si sono attestati sui 100 microgrammi, comunque il doppio della media giornaliera.

Che aria tira in città? Come fare per sapere dove ce n’è meno…

Ma è possibile prevedere l’inquinamento dell’aria? Sì. Come per il meteo, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) ha studiato dei servizi per i cittadini:

E se vuoi avere informazioni ancora più “a palmo di mano”…scarica l’APP: http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/bollettini/aria/rete_pm10.php

L’applicazione permette di visualizzare su smartphone e tablet le informazioni sui principali inquinanti dell’aria rilevati in tutto il Veneto dalla centralina della rete Arpav più vicina all’utente. Inoltre permette di vedere i dati rilevati da tutta la rete di monitoraggio di Arpav del Veneto. Oltre all’App dedicata allo smog, Arpav ha attivato applicazioni per il meteo, i livelli idrometrici dei fiumi, la balneazione, i pollini allergenici.

Uno spettacolo per grandi e piccini, condito dall’immancabile vin brulè e dalla pinza. Ma l’effetto sulle Pm10, come di consueto, non si è fatto attendere.

La notte dei Pan e Vin nei dati Arpav

Livelli di inquinanti che fanno letteralmente impazzire le centraline di rilevamento Arpav nella Marca. Ecco la motte dei Pan e vin in grafici.

Al di là della benedizione del presidente del Veneto Luca Zaia, che aveva detto “non voler parlare di pan e vin inquinanti”. L’aria, secondo le centraline Arpav della città, ha fatto registrare i dati peggiori in Veneto e analizzando i numeri non si può certo separare i pan e vin dalla responsabilità dell’impennata degli inquinanti registrata proprio a partire dalle sette di sera quando i fuochi hanno iniziato ad ardere.