Secondo uno studio statunitense la fame tende a far percepire gli odori più intensamente. A stomaco vuoto, infatti, l’olfatto si acuisce e diventa più sensibile agli odori appetibili del cibo.
Fame e odori: la correlazione
Stando a quanto affermato i ricercatori, la maggiore percezione sembra essere imputabile ad un collegamento tra gli ormoni ed i neuroni olfattivi.
Man mano che si avvicinano i momenti dei pasti, infatti, il naso tende a trasformarsi in una sorta di “radar” in grado di captare gli odori più intensamente.
Lo studio
Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di San Diego, pubblicato su Cell ed è stato condotto un campione di moscerini della frutta.
I ricercatori hanno verificato che gli insetti affamati, a causa di un aumento del numero degli ormoni dell’appetito e dell’attività dei neuroni olfattivi, di fatto erano più sensibili agli odori degli alimenti.
L’incremento di queste reazioni, dunque, è stato messo in relazione al fatto che nelle ore di digiuno il corpo manifestasse una carenza di insulina in grado si stimolare i neuroni e di aumentare la sensibilità del senso dell’olfatto.
Dalla ricerca, infine, è emerso un ulteriore dato interessante: anche la percezione ai profumi degli alimenti di fatto aumenta ciclicamente ogni quattro ore.