Domani 12 ottobre si celebra un matrimonio che unisce l’amore personale all’affetto di un’intera comunità. Mario Conte, il carismatico sindaco di Treviso, e la sua compagna Elisa Barbon hanno scelto questa magico periodo dell’anno, colorato d’oro e rosso, porre la corona al loro sogno d’amore, in un evento che promette di fondere tradizione, romanticismo e un tocco di modernità.

La location: un gioiello storico

Santa Caterina, gioiello architettonico nel cuore di Treviso, si prepara ad accogliere gli sposi e i loro ospiti. La scelta di questa location non è casuale: l’area della nuova abside, circondata dalle Storie di Sant’Orsola, offre una cornice di straordinaria bellezza e significato storico. Questo scenario, che fonde arte e spiritualità, rappresenta perfettamente il legame tra passato e futuro che Mario Conte incarna nel suo ruolo di amministratore.

Il governatore gran cerimoniere

Il rito civile, che vedrà come officiante nientemeno che Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, è un chiaro segnale di come questo matrimonio vada oltre la sfera personale. La presenza di Zaia non solo sottolinea il peso politico dell’evento, ma potrebbe anche essere interpretata come un’investitura simbolica per il futuro politico di Conte. L’elenco degli invitati, che spazia da familiari e amici intimi a compagni di partito e personalità di spicco, riflette la capacità di Conte di intrecciare relazioni personali e istituzionali.

La musica: un tributo all’arte e alla tradizione

La colonna sonora di questo giorno speciale sarà affidata a talenti d’eccezione. Il tenore Fabio Sartori, fresco di performance nella Madama Butterfly a Rovigo, accompagnerà l’ingresso di Elisa con la sua voce potente e emozionante. A dirigere un’orchestra di 15 elementi sarà Diego Basso, ex maestro del coro Stella Alpina, dove lo stesso Conte mosse i primi passi nel canto come baritono. Questa scelta musicale non solo aggiunge un tocco di classe all’evento, ma sottolinea anche il profondo legame di Conte con le tradizioni culturali della sua terra.

Gli sposi: stile e sobrietà

Sebbene i dettagli sul dress code siano custoditi con riserbo, si può immaginare Mario Conte in un elegante completo blu scuro, emblema di sobrietà e stile. Elisa, forte della sua esperienza nel mondo del fashion e del retail di lusso, si preannuncia come una visione di grazia e raffinatezza. La loro unione sembra simboleggiare il perfetto equilibrio tra tradizione e modernità, un tema ricorrente nella gestione di Conte della città di Treviso.

Un amore nato sui social

La storia d’amore tra Mario ed Elisa ha origini moderne: un incontro su Instagram nel 2019, quando Conte era già sindaco da un anno. Da quei primi “like” virtuali è nato un rapporto solido, che ha superato la prova della pandemia. La decisione di convivere nell’estate del 2020 ha segnato un passo importante, culminando ora in queste nozze tanto attese.

Festeggiamenti e tradizione

Dopo la cerimonia, gli sposi e i loro ospiti si sposteranno nel chiostro per un brindisi, seguito da una cena intima con gli invitati più stretti. La giornata si concluderà con un party esclusivo in un rinomato locale di Strada Ovest, unendo così la solennità della cerimonia alla gioia della festa.

Un matrimonio, mille significati

Questo matrimonio autunnale non è solo la celebrazione dell’amore tra Mario Conte ed Elisa Barbon. È un evento che rispecchia l’anima di Treviso e della Marca: un mix di tradizione e innovazione, di pubblico e privato, di politica e sentimento. In un periodo dell’anno che vede la città immersa nei profumi della vendemmia e nei sapori del tiramisù, Mario ed Elisa iniziano il loro viaggio insieme, sostenuti dall’affetto dei loro concittadini e dall’augurio di un futuro luminoso, tanto per loro quanto per la comunità che rappresentano. Con Swami, la loro amata cagnolina, potenzialmente presente come mascotte non ufficiale, Mario ed Elisa si apprestano a scrivere un nuovo capitolo della loro vita, intrecciato indissolubilmente con il tessuto sociale e culturale di Treviso.