L’emergenza Coronavirus che attanaglia l’Italia (terzo Paese al mondo per diffusione del Covid-19) ha visto nelle ultime settimane la febbrile corsa ad accaparrarsi le fantomatiche mascherine.
Strumenti anti-contagio
oramai pressoché introvabili nelle farmacie e nei negozi paramedicali di Veneto e Lombardia, epicentri del virus. Noi abbiamo intervistato in esclusiva Marta Stefani, titolare della Farmacia Santrovaso.

Dottoressa, si fa un gran parlare dei modelli di queste mascherine. Fpp1, Fpp2, Fpp3…

Quelle che abbiamo venduto noi fino a ieri, in attesa del nuovo approvvigionamento, sono le Fpp2. Ossia le mascherine provviste di valvola-filtro, che impedisce la trasmissione di virus tanto in uscita quanto in entrata.

Servono a tutti, cioè?

Sì, proteggono sia chi è sano dal prendersi il virus, sia chi sia già contagiato dal passarlo ad altri. Detto questo, vista la penuria di mascherine ormai disponibili in giro, sarebbe bene lasciarle a chi ne abbia davvero bisogno, più degli altri.

Ovvero?

Ovvero chi sia contagiato, chi nutra il sospetto di esserlo, nonché chi debba recarsi in luoghi dove altrimenti non lo farebbero entrare, senza. Per esempio chi abbia un parente anziano ricoverato in una casa di cura, dove l’ingresso senza mascherina è al momento vietato a visitatori.

Su internet si trovano mascherine che sfondano il muro degli 80 euro.

Io al massimo le ho vendute a 8. Questa speculazione è tanto triste quanto purtroppo prevedibile: ma ripeto, a maggior ragione, visti i prezzi, consiglio l’acquisto delle mascherine con valvola solo a chi ne abbia davvero urgenza.

E a chi invece non ne abbia urgenza, può dare qualche consiglio?

Eccome! Per chi nemmeno sospetti di essere contagiato, la cosa più importante non è indossare una mascherina… Piuttosto, lavarsi SEMPRE le mani, e soprattutto evitare di appoggiarle dove possa essere più probabile che ce le abbia messe un contagiato. Anche il banco di una farmacia, per esempio!!

Secondo la sua sensibilità ed esperienza, quando ritiene che l’allarme possa iniziare a scemare? Abbiamo già toccato l’apice?
Sì. Credo che tra una settimana l’emergenza possa lentamente iniziare già a rientrare.
Di seguito, le indicazioni rivolte ai farmacisti da parte del competente Ordine Provinciale di Treviso, gentilmente condivise con noi dalla dott.ssa Marta Stefani della Farmacia Santrovaso.

 

FARMACIE CHE OPERANO NEI COMUNI PER I QUALI NON SONO STATE ADOTTATE MISURE SPECIFICHE  
 
A. ZONE GIALLE – I farmacisti e il personale in servizio che svolgono l’attività lavorativa nelle farmacie aperte al pubblico nei Comuni e nelle aree per le quali le Autorità competenti non hanno adottato specifiche misure di contenimento e gestione dell’emergenza nei confronti delle farmacie, dovranno:  
 
1. svolgere l’attività a battenti aperti, con la precauzione di evitare il più possibile che sostino in farmacia un numero elevato di persone e facendo rispettare la distanza di sicurezza già presente per la normativa della privacy;  2. evitare il contatto ravvicinato con le persone che entrano in farmacia ed in particolare con quelle che hanno evidenti sintomi di problemi respiratori;  3. non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se prima non sono state lavate e successivamente disinfettate con soluzione disinfettante idroalcolica;  4. pulire le superfici esposte a contatto con disinfettanti a base di cloro o alcol.  5. mettere a disposizione un numero adeguato di dispensatori di soluzioni disinfettanti idroalcoliche* per il lavaggio delle mani da parte di tutti i clienti;  

 
FARMACIE CHE OPERANO NEI COMUNI PER I QUALI SONO STATE ADOTTATE MISURE SPECIFICHE  
 
B. -ZONA ROSSA – I farmacisti e il personale in servizio che svolgono l’attività lavorativa nelle farmacie aperte al pubblico nei Comuni e nelle aree per le quali le Autorità competenti hanno adottato specifiche misure di contenimento e gestione dell’emergenza, dovranno:  
 
1. svolgere l’attività a battenti aperti limitando il più possibile l’accesso della popolazione per evitare assembramenti. Se possibile fare accedere un cittadino alla volta – in attesa che vengano fornite ulteriori indicazioni sulla possibilità di svolgimento del servizio a battenti chiusi.  2. verificare che chi accede alle farmacie indossi un dispositivo di protezione individuale o adotti particolari misure di cautela eventualmente individuate dal Dipartimento di prevenzione dell’ATS o da ordinanze dei Sindaci dei Comuni interessati.  3. evitare il contatto ravvicinato con le persone che entrano in farmacia ed in particolare con quelle che hanno evidenti sintomi di problemi respiratori;  4. mettere a disposizione nel locale vendite un numero adeguato di dispensatori di soluzioni disinfettanti idroalcoliche* per il lavaggio delle mani da parte di tutti i clienti verificando che venga fatto sia quando entrano in farmacia sia quando escono;  5. non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se prima non sono state lavate e successivamente disinfettate con soluzione disinfettante idroalcolico.  6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.  
 
Per le vie brevi, l’Autorità competente ha assicurato:  – l’accesso nelle zone rosse ai farmacisti che abitano in Comuni o aree non sottoposte a specifiche misure di contenimento e che debbano recarsi al posto di lavoro;  – ai corrieri per garantire la regolare fornitura dei medicinali.  Si attende la formalizzazione di tali assicurazioni.  
 
 
PARAFARMACIE  
 
I farmacisti che operano nelle parafarmacie, qualora le stesse siano autorizzate a rimanere aperte sulla base dei provvedimenti delle competenti Autorità, seguiranno le stesse misure di contenimento e prevenzione del rischio.