A quasi un anno di distanza dal suo storico braccio destro, Ferruccio Bresolin, è morto Dino De Poli. Il fondatore ed ex presidente di Cassamarca, malato da tempo, è spirato questa notte.

De Poli, che avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 29 agosto, è stato uno degli uomini che maggiormente hanno contribuito a cambiare il volto della città di Treviso.
Laureato in Giurisprudenza, Avvocato, mecenate nonché irriducibile tifoso del Treviso Calcio, la sua fama e la sua “tentacolarità” crescono esponenzialmente a partire dal 1992, anno in cui De Poli costituì Fondazione Cassamarca (dopo un lustro al timone della Cassa di Risparmio della Marca Trevigiana), gestendo un patrimonio iniziale da ben 2000 miliardi di vecchie lire.

Per decenni, è stato considerato in tutta la provincia un vero proprio “deus ex machina” del capoluogo… Più di qualunque altro soggetto, grande imprenditore o politico o importante che fosse.

Tra le principali opere ed imprese a cui De Poli mette pesantemente mano, in testa c’è la rinascita dell’Università a Treviso, avvenuta nel 2000 contestualmente al del San Leonardo. E poi la Cittadella e la Piazza delle Istituzioni, in area ex Appiani, oltre ad innumerevoli recuperi e restauri, tra cui quello del Teatro Comunale “Mario Del Monaco”.

A partire dal 2007, la crisi finanziaria globale comincia ad affossare le capacità ed il lustro di Fondazione Cassamarca, che contrae via via pesanti debiti, incrinando a Treviso la reputazione del suo nr. 1.

De Poli rimane comunque alla guida della “sua” creatura sino al 2018, anno d’elezione dell’attuale presidente, l’Avvocato Luigi Garofalo (rivedi la sua intervista al TG Plus): la cui notorietà crebbe in città proprio quando la neonata sede trevigiana dell’Ateneo di Padova, creata da “don Dino”, gli assegnò la cattedra di Istituzioni di Diritto Romano.