Il Dipartimento di Prevenzione, nella sua quotidiana attività di tracciamento dei casi positivi al SARS-CoV-2 e dei relativi contatti, segnala il verificarsi, nell’ultimo periodo, di numerosi casi di positività correlati alla frequentazione da parte di giovani di serate ed eventi in locali pubblici del territorio dediti al divertimento notturno e protagonisti della cosiddetta “movida”.
In alcuni casi specifici, riguardanti frequentati locali collocati nell’hinterland di Treviso e Castelfranco Veneto, si stanno riscontrando veri e propri focolai con oltre 20-25 positività a carico di frequentatori di una stessa serata in singoli locali.
Data l’estrema difficoltà nel tracciare tutti i possibili partecipanti a tali serate-evento, si raccomanda, soprattutto ai più giovani, che sono i maggiori frequentatori di questi locali e rappresentano la fetta di popolazione maggiormente colpita dalla variante Delta, la massima prudenza nella partecipazione a tali occasioni di convivialità e l’utilizzo costante di tutte le misure precauzionali per ridurre la possibilità di contagio (rispetto del distanziamento, frequente lavaggio e disinfezione delle mani, utilizzo della mascherina anche all’aperto in tutte le occasioni in cui il distanziamento non sia possibile).
Si consiglia inoltre vivamente, nel caso si venisse a conoscenza di positività a carico di persone con le quali si è frequentato uno stesso locale in una data serata, l’effettuazione a breve di un tampone di controllo.
Il tampone potrà essere fatto con accesso libero e gratuito presso tutti i Covid point dell’ULSS 2 con autodichiarazione. Per orari e info: https://www.aulss2.veneto.it/tamponi-e-quarantena
“Ai giovani, che ricercano maggiormente le occasioni di socialità, con conseguenti maggiori contatti e probabilità di possibile contagio – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi – raccomando, oltre alla cautela e al rispetto delle misure precauzionali, di vaccinarsi prima possibile, nel caso non l’abbiamo già fatto. Solo così possono da un lato ridurre il rischio di ammalarsi, con possibilità di conseguenze gravi anche per loro come dimostano gli ultimi ricoveri, dall’altro non diventare loro stessi veicolo di contagio nei confronti di amici e familiari”.