Venerdì 5 aprile l’edizione 2024 sarà chiusa dal tedesco Wolfgang Zerer alla tastiera dell’organo “Franz Zanin” della chiesa di Santa Bona a Treviso, per la prima volta inserito nel circuito del festival promosso da Antiqua Vox

 

S’intitola “Allievi e maestri” ed è dedicato alla memoria di Michael Radulescu il concerto che chiuderà, venerdì 5 aprile (ore 20.30), la tredicesima edizione del festival internazionale “Pagine d’Organo 2024”, rassegna organizzata dalla Fondazione Antiqua Vox di Treviso, con la direzione artistica di Massimiliano Raschietti. Fondazione Antiqua Vox ha promosso l’intervento di manutenzione straordinaria eseguito sull’organo in stile barocco-tedesco della chiesa parrocchiale di Santa Bona a Treviso, costruito da Franz Zanin (1988), contribuendo assieme alla comunità parrocchiale e ad altri benefattori. Grazie alla ritrovata “bellezza” del suono dello straordinario strumento, collocato nell’ampia cantoria sopra la porta principale della chiesa e chiuso in una cassa lignea dorata, Antiqua Vox per la prima volta ha inserito l’organo di Santa Bona nel programma della rassegna, che valorizza l’eccezionale patrimonio organistico della città di Treviso e della provincia.

Protagonista del concerto sarà l’organista tedesco Wolfgang Zerer, che nel 1980 iniziò i suoi studi musicali all’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, avendo, tra gli altri, come docente di organo Michael Radulescu, a cui è dedicato l’evento del 5 aprile “Allievi e maestri”. “Nelle arti, in tutte le arti, il maestro è una vera e propria guida spirituale, è colui che letteralmente dà forma all’allievo, lo cresce, lo modella a sua immagine, lezione dopo lezione, nell’instaurarsi di un legame profondo, quasi mistico”, scrive l’organista e musicologo Elia Pivetta nell’introduzione al programma di sala. Johann Sebastian Bach (1685 – 1750), di cui Zerer eseguirà cinque composizioni (dalla Sonata in Sol maggiore BWV 530 al Preludio concertato BWV 532), non ebbe un vero maestro. Dovette studiare arragiandosi da autodidatta, facendo leva sulla propria straordinaria e naturale capacità di assimilazione, prendendo a modello molti compositori, anche se non li potè frequentare di persona.

 Tra questi compositori di riferimento c’erano George Muffat (1653 -1704) e Nicolaus Bruhns (1665 – 1697), di cui saranno proposte, rispettivamente, la Toccata decima e il Praeludium in Sol, per poi passare all’Estampie , dai Ricercari, di Michael Radulescu (1943 -2023). “Bach fu il maestro ideale di Radulescu, interprete e compositore di rara intelligenza, recentemente scomparso”, ricorda Elia Pivetta, “Di lui ascolteremo una Estampie, una danza in sezioni chiuse che trae diretta ispirazione dal Codice Robertsbridge del XIV secolo, una delle più antiche fonti organistiche a noi pervenute”. Sarà l’omaggio di Wolfgang Zerer al suo maestro Radulescu, organista e compositore rumeno naturalizzato austriaco, docente dal 1968 al 2008 dell’Università per la musica di Vienna, influenzato da Hindemith, Webern, Schönberg, Ligeti e Messiaen. Il suo allievo Wolfgang Zerer, dopo avere insegnato all’Università della musica di Stoccarda e di Vienna, nel 1989 è stato nominato professore dorgano alla Hochschule für Musik und Theater Hamburg. Inoltre è docente al Prins Craus Conservatorium di Groningen e alla Schola Cantorum Basiliensis.