Mister Paolo Zanetti in conference-call
Mister Paolo Zanetti in conference-call

Alla vigilia del match in casa del Pescara, mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, ha tenuto il consueto incontro con i giornalisti, in conference-call.
Mister Zanetti, siete reduci da una settimana molto intensa, piena di novità sia sul campo che fuori.
“La società si sta rinforzando, e questo non fa altro che darci l’impressione di essere fortunati a far parte di una società forte, che vuole continuamente crescere, in evoluzione e quindi è sicuramente un bellissimo biglietto da visita per chi arriva qui, anche per gli stessi giocatori nuovi  i quali devono far di tutto per lottare, per rimanere in una società come la nostra, nella quale, credo, sia un grande un grande vantaggio farci parte, soprattutto in questo periodo storico squadra. Per il resto Luca Lezzerini è stato operato, è andata bene adesso inizierà il solito iter riabilitativo, insieme ad Antonio jr Vacca: hanno entrambi la stessa strada da fare, ma sono sicuro che entrambi torneranno più forti di prima, perché oltre a essere dei professionisti sono anche dei ragazzi molto determinati, che sanno quello che vogliono, hanno personalità e quindi questo farà sì che possono passare questo  infortunio indenni specie dal punto di vista soprattutto psicologico, perché poi  il contraccolpo arriva soprattutto in tal senso. Arriviamo da un ottimo periodo, con risultati che chiaramente stanno andando bene. Abbiamo avuto continuità, cosa che cercavamo, e sono arrivati dieci punti in quattro partite. Dopo la sconfitta di Pordenone, che avete visto tutti sono com’è arrivata, da lì poi ci siamo ricompattati, abbiamo inanellato delle buone prestazioni, però  il tema di oggi è esattamente lo stesso della della settimana scorsa: dobbiamo mantenere la continuità, perché in questo momento più che mai bisogna premere sull’acceleratore, cercare di stare dentro a certe zone di classifica per preparare poi il rush finale; quindi diventa determinante non sentirsi appagati, diventa determinante capire l’importanza di questa partita. Queste, per me, sono le gare più difficili,  perché chiaramente, in questo momento, abbiamo tutto da perdere contro una squadra del genere, come il Pescara,  che invece ha tutto da guadagnarci, tutto per salvarsi. Quindi quello che noi dobbiamo assolutamente fare è, appunto, non mancare sotto l’aspetto agonistico e della crescita, nonché dell’aggressività, dell’attenzione, perché abbiamo avuto un esempio pratico: la settimana scorsa, contro ogni pronostico, il Pescara è andato a prendere un punto importantissimo, contro la prima in classifica, peraltro in una forma strepitosa. Il che deve insegnare qualcosa: per portare a casa dei punti da Pescara dobbiamo fare l’ennesima grande partita soprattutto dal punto vista mentale”.
Nello specifico, come valuta il Pescara del girone d’andata?
“Innanzitutto, ha cambiato modulo contro l’Empoli, pertanto di vista tattico ha cambiato qualcosa; ha un allenatore che sa il fatto suo, e ha dei giocatori individualmente importanti. La serie B è così, è difficile: abbiamo visto altre squadre essere in fondo e poi, dopo, inanellare risultati positivi, tipo l’Ascoli, L’Entella.  Insomma, si può vincere e perdere contro tutti, ma soprattutto noi, a parte l’avversario, spesso abbiamo dimostrato di essere stati artefici del nostro destino. Quando volevamo prenderci una vittoria ce la siamo presa, quando invece non eravamo in quella condizione mentale, abbiamo perso qualche punto.  Non abbiamo perso tantissimo, però magari qualche pareggio in più invece che vittorie li abbiamo fatti,  perché magari non eravamo pienamente in “bolla” su quello che dovevamo fare. Spero che l’esperienza del girone di andata possa averci averci fatto maturare su alcune cose, ma secondo me l’abbiamo già dimostrato, in queste partite, perché comunque abbiamo vinto partite “sporche”, difficili contro avversari forti, fisici, che ci volevano pressare,  alzare l’intensità, il tutto su campi difficili. Poi, chiaramente, io assolutamente pretendo continuità da questo punto di vista, che non deve essere per forza risultato, però pretendo continuità di prestazione, oltre che di condizione psicologica giusta per andarci a prendere questa partita”.
Contro la Cremonese gli avversari sono rimasti spiazzati, da come giocate, perché non avete dato riferimenti: per esempio, il modulo scelto 4-2-4, anche 4-2-3-1, giocando con due centrocampisti centrali. Siete molto duttili insomma.
“E’ proprio quello che cerchiamo di fare. Ci tengo a dire che il tutto non è improvvisato: abbiamo provato l’inserimento di Aramu che, in fase di possesso, faceva l’interno di destra, con Esposito che andava ad attaccare a fianco dell’altra punta. Lo facciamo, ripeto, per dare un po’ di imprevedibilità, questo senza dubbio, ma anche per cercare di trovare un vantaggio, nello sviluppo del gioco, e di avere anche una certa base offensiva. La costante, comunque, è che noi non abbiamo mai giocato con meno di tre attaccanti. A volte anche con quattro. Questa è un po’ la nostra identità, che non è legata solamente a un sistema di gioco dove si possa fare sempre la stessa cosa; io vedo il calcio in maniera leggermente diversa, soprattutto se ho dei giocatori predisposti sia mentalmente sia con delle caratteristiche tali per poterlo fare. Nel momento in cui mi sono reso conto che, spostando di qualche posizionamento i giocatori, lavorando magari sugli spazi che l’avversario  può concedere, non cambia molto nelle prestazioni, quindi questa è sicuramente un’arma in più. Noi abbiamo giocato tante partite, contro squadre molto forti, con quattro attaccanti, come a Frosinone. Quindi cerchiamo di non lavorare quasi mai per coprirci. E’ una mentalità, è un modo di lavorare, anche se poi dopo, qualche volta, sicuramente ci costringe anche a  soffrire un pochino di più, contro squadre di un certo livello, ma proprio perché sapevo che in certe occasioni avrebbe vinto chi sarebbe stato più concreto. E noi siamo stati bravi a esserlo, visto che insomma tante altre volte siamo stati additati di aver costruito tanto ma di aver realizzato molto poco. Ovviamente, adesso, questa cosa è cambiata, però non è detto che rigiocheremo una partita così”.
Parlando dei singoli: Di Mariano, che sono l’anno scorso non era parte del progetto, ora sta facendo molto bene.
“Quello che posso dire di Francesco, è che lui, nel mio progetto, è ampiamente protagonista. Al di là di quello che è il passato, il che è un po’ il discorso che avevo fatto un po’ con tutti ragazzi come avevo fatto pure con Vacca, che era partito un po’ ai margini del progetto  e poi è diventato protagonista assoluto,  ed è un po’ la mentalità che chiedo: con me sono partiti da zero ed hanno è come sono partiti da zero hanno resettato il passato. La loro bravura consiste anche in questo, nel mettersi a disposizione di entrare  in un certo tipo di mentalità. Io penso che Di Mariano abbia svoltato, da un punto vista psicologico. Ritengo che nessuno, qui, possa discutere le potenzialità di Di Mariano, perché ha oggettivamente delle potenzialità di alto livello: ha velocità, gamba, forza, tiro, dribbling e  pure continuità di corsa perché sta difendendo come un difensore che attacca come un attaccante. Cioè questo momento si è liberato di tutte le scorie, di tutta la negatività che avevo addosso, e sta dando quello che che sa dare come sta facendo Johnsen, il quale, piano piano, sta sempre di più crescendo. Ho scelto di togliere un po’ di responsabilità, non per demerito ma perché è un ragazzo che che è arrivato sotto la lente di ingrandimento, in cui tutti si aspettavano tantissimo da lui, ma è un ragazzo del ’98, straniero, gli serviva temo, e nel momento in cui è stato “alleggerito”, è arrivato il suo goal. Ripeto: l’obiettivo è quello di avere più armi possibili nel nostro arco, perché abbiamo visto che le problematiche sono dietro l’angolo e, se vogliamo fare un discorso strategico, dobbiamo avere più giocatori per ruolo, per caratteristiche. E questo vale anche per Esposito, che più cresce di condizione, più sarà importante, dato che ha caratteristiche che altri non hanno, e lo stesso vale per Bocalon, che è un ottimo vice Forte, un altro titolare, lo stesso Aramu tornerà ad essere come deve essere; i ragazzi si devono sentire  al centro anche se non giocano tutte le partite, perché poi dopo, se vogliamo pensare di lottare per obiettivi di un certo livello, dobbiamo avere un organico di un certo livello, anche se poi, in campo, ne vanno undici,  sia chi merita, chi sarebbe più adatto in quel tipo di partita. Se i ragazzi capiscono questa cosa, riusciranno ad essere tutti quanti importanti”.
Come sta la Sua squadra?
“Ferrarini e Rossi sono con noi, ma sono venuti per allenarsi, essendo partiti solo due giorni prima. Bjarkason non è ancora al 100 %. Siamo in tutto in 24, il nuovo portiere non c’è ancora, ma sarà pronto per la prossima partita, questo per motivi di tesseramento”.
Quella contro la Cremonese è stata bella ma dispendiosa, quindi sicuramente sulle gambe può farsi sentire una partita di questo tipo. Vede alcune criticità in tal senso?
“Anche a Frosinone avevamo fatto una partita molto dispendiosa, e secondo me la abbiamo leggermente pagata contro la Cremonese, mentalmente parlando, però va detto che abbiamo raccolto 6 punti contro avversari di livello importante. chiaramente poi le are si vincono in tanti modi, ci sono anche gli avversari. Criticità?  Abbiamo un paio di situazioni da valutare e che preferisco non dire. Se domani ve ne accorgerete, vuol dire che avremo avuto qualche problema, perché si tratta di un paio di giocatori particolarmente importanti. Certamente nelle ultime gare ho visto la mia squadra spingere, essere frizzante; non so quanto ne avrà in tenuta, però onestamente non ho notato un calo particolare a livello fisico, questo no, e ritengo importantissimo non averlo nemmeno a livello mentale, il calo. Questo è anche il motivo per il quale ho chiesto alla società di fare un piccolo sforzo: di fare cioè il ritiro un giorno prima, anziché fare una notte di farne due, perché affrontare un viaggio di sette ore in pullman sarebbe dura, altrimenti. Abbiamo smaltito il viaggio in allenamento, oggi. Credo quindi che non abbiam particolari alibi, dal punto di vista fisico”.
Le dà tranquillità il fatto che la società abbia coperto il buco che è stato aperto con l’infortunio di Lezzerini, con il nuovo innesto Mäenpää?
“Come sempre il DS si è mosso benissimo ed ha capito la criticità. Ma voglio essere chiaro: ho totale fiducia in Pomini, però è chiaro che se dovesse succedere qualcosa, non potremmo fare un campionato di alto livello con due ragazzi giovanissimi per la porta. Non sarebbe il momento, questo. La scelta è capitata su un giocatore che ha grande fisicità, con una grande carriera alle spalle, poi certo ci vorrà un po’ per rimetterlo in piedi, ma sono tranquillo”.