L’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto incontra oggi il Ministro dell’Ambiente chiedendo che venisse fatto il punto sulle misure necessarie per contrastare l’inquinamento da Pfas nel Po.

Il Ministro ha convocato infatti a Roma la Conferenza del Bacino Padano, a cui partecipato tutti i responsabili dell’Ambiente di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Come previsto dall’ordine del giorno, il vertice affronta l’inquinamento da smog. Ma l’Assessore veneto aveva già annunciato che avrebbe posto all’attenzione del Ministro e dei colleghi anche quello dei limiti all’inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche (Pfas).

La Regione del Veneto, infatti, ritiene che il problema necessiti di una soluzione da parte di tutte le regioni rivierasche perché i dati dei rilevamenti nelle acque del Po – che il Veneto ha già deciso di depositare alla Procura della Repubblica – confermano una presenza di Pfas di nuova generazione a livelli anomali.

“I dati – sottolinea l’Assessore regionale all’Ambiente –  ci dicono che qualcuno lungo il Po sta sversando in grande quantità. Nel fiume, infatti, scorrono ogni giorno quattro chili di sostanza inquinante. È necessario che siano definiti subito i limiti da rispettare lungo tutto il corso perché se vengono fissati solo dal Veneto ma non da chi ha competenza su altri tratti del fiume è un lavoro inutile che non porta ad alcuna soluzione. Al tavolo del Bacino Padano convocato dal Ministro saranno rappresentate tutte le regioni interessate, questa è quindi l’occasione adatta per sollecitare una strategia comune a questa emergenza”.

L’Assessore all’Ambiente del Veneto ha richiamato l’attenzione sul tema da parte di tutte le Regioni interessate anche con una lettera, già inviata all’AiPo (Agenzia Interregionale per il Po).