MariaAugustaMarrosu3La gestione dei profughi nella Marca arriva a Roma e fa saltare la prima testa: è quella del prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, accusata di aver fatto troppi errori nelle ultime settimane. A decidere la rimozione dell’esponente governativo sul territorio il ministro dell’Interno Angelino Alfano, da Bruxelles dove si trovava proprio per una vertice sull’immigrazione, dopo una telefonata ricevuta dal premier Matteo Renzi.

A scatenare l’inferno, qualche giorno fa, la decisione del prefetto di piazzare 101 profughi in due palazzine a Quinto di Treviso. Immediate le proteste dei residenti arrivati, sospinti anche da frange estremiste, a bruciare mobili e materassi destinati ai migranti e accatastati all’esterno. Una protesta che aveva trovato l’appoggio dei vertici della Lega Nord, dal governatore Luca Zaia al segretario del Carroccio Matteo Salvini. Una situazione sfuggita di mano che ha costretto il prefetto Marrosu a correre ai ripari, in fretta e furia, trasferendo i profughi in un altro luogo, a pochi chilometri di distanza, nella caserma Serena di Casier.

“Dobbiamo mettere in campo – ha detto Alfano – sempre più efficienza. Abbiamo avuto dal sistema delle prefetture uno sforzo straordinario, ma alcune cose non hanno funzionato, anche per responsabilità delle Regioni, e come amministrazione dobbiamo dare la prova di fare il massimo sul fronte immigrazione, perciò interverremo. Nel prossimo Consiglio dei ministri sostituirò il prefetto di Treviso. Noi stiamo facendo un grande sforzo di accoglienza nei confronti dei migranti e io mi chiedo, rispetto ad alcuni disguidi verificatisi in alcune realtà del Veneto, quanto saremmo stati agevolati dalla partecipazione e cooperazione delle Regioni e degli altri enti locali”.

Sulla sua pagina Facebook il commento del sindaco di Treviso Giovanni Manildo, che scrive: “Rimosso il Prefetto di Treviso. Ero al corrente di questa intenzione. Il Governo manifesta vicinanza al nostro territorio, come dimostrato anche dalla telefonata che avevo ricevuto venerdì dal premier. Apprezzo la tempestività della decisione. Ora auspico che il nuovo prefetto sappia interpretare il ruolo di necessario coordinamento di tutto il territorio della provincia per la soluzione dei problemi e dei temi legati all’accoglienza”.

“In un anno e mezzo – si difende la Marrosu – abbiamo sistemato 1.700 persone. Sono tutti contro di noi, ma forse qualcosa di buono l’abbiamo fatto. Anche se sembra che nessuno lo veda”.