Altra operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Mestre, che hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, T.B. 75enne, con precedenti, già noto alle Forze dell’Ordine.
L’operazione è stata portata al termine dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre a seguito di un servizio di prevenzione e controllo svolto sul territorio ed in particolare nel “quartiere Piave” posto a ridosso della stazione ferroviaria di Mestre e nelle vie limitrofe.
L’attenzione dei militari veniva attirata da una autovettura apparentemente anonima, seppur dell’inusuale colore giallo acceso, ma che insisteva in continui passaggi davanti alla stazione ferroviaria e lungo via Piave. Già nei giorni scorsi infatti, era stato notato il veicolo del colore sicuramente non anonimo transitare e sostare nell’area. Oggi, notata nuovamente in zona, i militari hanno deciso di tenere d’occhio i movimenti del conducente che da subito si dimostrava particolarmente sospettoso e, forse temendo un imminente controllo, metteva in opera manovre e sorpassi azzardati, tesi a sviare possibili inseguitori.
L’autista, evidentemente impegnato nella gestione della sua rete di spaccio che – alla luce degli sviluppi – si estendeva ben oltre la città, si dirigeva verso via Carducci, come se l’attività di cessione fosse imminente.
E’ dunque scattato il controllo, i militari bloccavano immediatamente l’autista che pur sorpreso alla vista dei Carabinieri, palesava una insolita tensione. Dopo una prima perquisizione del mezzo, però, si rinvenivano, nascosti nell’abitacolo, un involucro contenente una quantità consistente di Cocaina ammontante a più di un ettogrammo e mezzo, diversi bastoni nel cofano e oltre duemila euro in contanti, ritenuti provento della evidente fiorente attività di spaccio posta in essere, tenuto conto del denaro e della quantità e modalità di tenuta dello stupefacente. La perquisizione estesa a domicilio, consentiva inoltre di rinvenire un bilancino di precisione ed altro materiale utile a documentarne l’illecita attività.
L’uomo, sospettato di essere il cardine di una fiorente attività di smercio, è stato quindi tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio e tradotto presso il carcere di Venezia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria lagunare.