Il Piano Straordinario Invasi dello Stato  finanzia il Consorzio di Bonifica Piave per il progetto di riconversione del sistema irriguo da scorrimento a pluvirrigazione nei comuni di Montebelluna (località di Contea e San Gaetano), di Trevignano (località case Soligo) nella parte a nord-est, di Vedelago e Caerano San Marco marginalmente nella parte a nord-ovest; tutti i comuni interessati sono in Provincia di Treviso.

L’area interessata lorda dell’impianto è pari a 3.130 ha: Montebelluna 1.637 ha, Vedelago 926 ha, Trevignano 537 ha, Caerano San Marco 30 ha. L’impianto è denominato: “Vedelago Nord”. Dal punto di vista urbanistico l’impianto interessa circa 2.630 ha agricoli netti mentre la zona interessata dalla riconversione ricade interamente nel bacino idrografico Sile alto. L’acqua verrà servita da una stazione di pompaggio alimentata da un’opportuna opera di presa dal canale di Caerano (ultimo tratto del canale Brentella) a Montebelluna a quota 100 m s.l.m. e inviata alla rete distributrice tramite condotte di vari materiali e diametri in omogeneità con gli impianti consortili esistenti.

Il Presidente del consorzio, Giuseppe Romano, da sempre impegnato nella ricerca di risorse e finanziamenti volti al risparmio e alla tutela dell’acqua, dichiara: “Il finanziamento della progettazione è propedeutico alla realizzazione di tale progetto che avrà un costo totale di 19 milioni di euro e consente di razionalizzare e ottimizzare l’uso delle risorse idriche con un consistente risparmio idrico. Il volume d’acqua risparmiato potrà rimanere invasato nei laghi alpini e incrementare il deflusso minimo vitale nel fiume a valle della derivazione principale e dare risposte alla direttiva europea sul Deflusso Ecologico. Ma, non solo, migliorerà anche la protezione ambientale mediante riduzione delle perdite e l’incremento dell’efficienza nella distribuzione dell’acqua facendo fronte alle variazioni climatiche degli ultimi anni e la perdurante diminuzione di precipitazioni nel periodo estivo che determinano riduzioni delle produzioni agricole”.

E’ prevista inoltre l’installazione di apparecchiature e strumentazioni finalizzate al monitoraggio delle portate prelevate assicurando così un migliore utilizzo dei volumi di acqua erogati nel rispetto della Direttiva Quadro Acque 2000/60; il progetto consente una riduzione del volume d’acqua prelevato dal fiume Piave e risponde pertanto alla direttiva deflussi ecologici permettendo un risparmio idrico di quasi il 50% rispetto all’attuale prelievo, in proporzione agli ettari trasformati. Si otterrà un miglioramento nella gestione e nell’ammodernamento delle tecniche irrigue, rispondendo anche alle sempre più attuali e frequenti richieste di microirrigazione o irrigazione a goccia in aree a forte vocazione agricola con prodotti di qualità presenti nell’area della pedemontana.