Più sussidi, incentivi e aiuti per le PMI del terziario. L’iniezione di risorse arriva da EBiCom, che per il 2022, ha ampliato i parametri e potenziato le risorse per “agganciare la ripresa occupazionale e offrire a imprese e lavoratori opportunità concrete”.
Occupazione: donne, giovani e disoccupati
Sono stati raddoppiati i contributi per le imprese che assumono lavoratori beneficiari di Naspi (assegno di disoccupazione). L’importo erogato, per l’azienda, è in media di 300 euro per ogni mese di disoccupazione residua del lavoratore che viene assunto con contratto a tempo indeterminato, con un tetto massimo di 12 mesi e con un aumento a 400 euro al mese qualora l’assunzione riguardi gli under 35.
E’ stato poi confermato e, anche in questo caso, potenziato il contributo, pari a circa 300 € al mese, per i lavoratori che durante il periodo di Naspi svolgono un servizio di volontariato presso una delle tante Associazioni aderenti al CSV. Questo progetto, negli ultimi anni, ha coinvolto circa 40 lavoratori e, oltre ad aver favorito la coesione sociale, in alcuni casi è sfociato in contratti di lavoro presso le associazioni stesse.
Bonus maternità e famiglie
L’altro grande nuovo capitolo di interventi riguarda la conciliazione vita – lavoro. Il bonus per l’azienda che, in caso di maternità, sceglie di assumere un sostituto e di non ricorrere alla redistribuzione delle mansioni con l’organico interno, arriva a 1500 euro.
A questo si aggiunge un ulteriore contributo per l’azienda di € 1100, una tantum, qualora la sostituta/il sostituto venga confermato in organico, al fine di favorire soluzioni organizzative che consentano la conciliazione vita-lavoro della lavoratrice rientrante dalla maternità.
Va poi considerato il contributo a favore di aziende che applicano un piano welfare maternità/paternità.
L’Ente riconosce alle aziende che li attuano un incentivo pari al doppio delle spese sostenute, con un tetto massimo di € 1500, con il chiaro obiettivo di incentivarne la stesura.
I piani welfare potranno prevedere rimborsi per tutte le spese inerenti l ’ istruzione dei figli, i trasporti pubblici, i contributi per le rette della scuola primaria, della scuola elementare, i buoni mensa, i libri scolastici, i nidi in famiglia.
“La bilateralità sta dando segnali chiari, coerenti e concreti” – afferma il Presidente Adriano Bordignon – “dopo due anni di pandemia e con lo sblocco dei licenziamenti è ora necessario intercettare tutte le situazioni di rischio per l’occupazione e porre in essere politiche attive immediate. Con questi contributi lo stiamo facendo e intendiamo sostenere le imprese che stanno agganciando la ripresa. Siamo in un momento storico in cui il concetto di incentivo deve essere ripensato: non è una semplice “aggiunta” ma un meccanismo in grado di attivare processi virtuosi. Così come i piani di welfare, spesso, soprattutto dalle micro e piccole imprese, non sono percepiti per il valore che hanno. Invece il nostro obiettivo è di fare in modo che entrino nella cultura del terziario non come adempimenti, ma come opportunità serie che fanno crescere non solo l’azienda, ma aumentano il capitale umano e il benessere dei lavoratori”.
Per Patrizia Manca, Vicepresidente di EBiCom: “mai come ora è doveroso ripartire da donne e giovani. Abbiamo la maglia nera per numero di figli per donne, siamo una società che sta invecchiando velocemente e mancano i ricambi generazionali in molti settori: locali, bar, panifici, macellerie. Siamo quasi in una emergenza e il nostro compito è quello di mettere a disposizione di aziende e lavoratori adeguati strumenti di politica attiva. Il 29% di dimissioni volontarie, la cronica carenza di personale, anche nel nostro territorio, in alcuni settori strategici, deve chiamare tutti ad una riflessione. E noi, come Ente Bilaterale, siamo i primi a proporla. E’ doveroso pensare anche ai 19 mila giovani della Marca trevigiana che non studiano e non lavorano. Il lavoro oggi e è costituito da tanti componenti, materiali, economiche ed anche umane e sociali.”