“Romeo e Giulietta”, l’immortale storia d’amore più celebre di tutti i tempi in scena martedì 14 novembre al Teatro “Mario Del Monaco” di Treviso, nella rivisitazione firmata dalla regista Giovanna Cordova e da Tema Cultura Academy, liberamente tratta dalla tragedia di William Shakespeare.

Rivisitare William Shakespeare e il suo capolavoro più rappresentato nei teatri di tutto il mondo: “Romeo e Giulietta”, la tragica storia dei due amanti di Verona, che il Bardo compose tra il 1594 e il 1597. Ricca e densa, fonde tutti i generi e tutti gli stili, fino al lirismo più raffinato. Dell’amore è certamente l’opera che, insieme a poche altre, celebra il mito in un modo tale da far assumere al componimento la funzione di paradigma.

Giovanna Cordova, regista e autrice di drammaturgie teatrali, dalla tragedia di Shakespeare ha liberamente tratto il testo (presentato in prima nazionale al Teatro Olimpico di Vicenza nel 2023), della nuova produzione di “Tema Cultura”, che va scena martedì 14 novembre (inizio alle 20.30) al Teatro “Mario Del Monaco” di Treviso con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

All’Accademia “Carlo Goldoni” del TSV si è diplomato l’attore Francesco Lunardi, a cui Giovanna Cordova ha affidato il ruolo del servo dei Montecchi, mentre Linda Atzori, giovane attrice formatasi alla scuola di teatro “Tema Cultura Academy”, darà voce alla serva dei Capuleti

I due servi introducono e chiudono lo spettacolo teatrale, unici personaggi che dimostrano un’empatia profonda con i due infelici innamorati, interpretati da Leo Coppetta (Romeo) e Caterina Baccicchetto (Giulietta), giovanissima attrice trevigiana,  allieva di “Tema Cultura Academy”, che il pubblico televisivo ha apprezzato nel ruolo di Emma nelle due stagioni della fiction di Rai Due “Volevo fare la rockstar”. Ora Caterina è tornata al teatro, il suo primo amore.

Avete bruciato la vostra vita in cinque giorni, pensandovi immortali come tutti i ragazzi della vostra età”. 

Seguendo questa fatale visione, il capolavoro rinascimentale viene rivisitato da Giovanna Cordova senza tradire la liricità del testo originale. La vicenda, il cui racconto è affidato ai due servi dei Capuleti e dei Montecchi, è rappresentata con un ritmo incalzante e scandisce i tempi nei quali la colloca Shakespeare (cinque giorni).

A dare forza all’azione sarà il “Coro”, che trasforma la scena e si “trasforma” a sua volta, impersonando tutti i personaggi della tragedia. Il “Coro” è formato dagli allievi di “Tema Cultura Academy”: Leonardo Sartore, Sebastiano Maselli, Matteo Rossetto, Marco Menoncello, Anastasia Breedveld Bortolozzo, Costanza Pezzato, Beatrice Rigato, Ada Okuroglu e Adele Soligo.

Al centro del racconto ci sono i due giovani amanti, della stessa età dei personaggi shakesperiani (tredici anni Giulietta, sedici Romeo), che arrivano a togliersi la vita per amore, ma non solo. “Sullo sfondo del loro innamoramento, appare chiaro il disagio esistenziale, il sentirsi incompresi e non accettati, avversati delle rispettive famiglie e da un ambiente sociale che li condanna”, sottolinea la regista e autrice Giovanna Cordova, “Sono “canne al vento”, soli, esattamente come i giovani d’oggi, soprattutto in questo complesso momento storico. Attualmente tra gli adolescenti il suicidio è la seconda causa di morte in Europa. Una tragedia generazionale che coinvolge, ogni anno, circa 1200 ragazzi, nella fascia d’età 10-19 anni: tre al giorno. Lo spettacolo, nella narrazione che precede la fine violenta dei due protagonisti, segna e sottolinea una serie di concause che, insieme alla fragilità di Romeo e Giulietta, rendono plausibile il tragico epilogo”.

A rendere più potente il racconto c’è la parte musicale, con i grandi nomi del rock degli anni 60/70, dai Rolling Stones ai Led Zeppelin, nonché Dire Straits, Pink Floyd e  Eagles, per rievocare il senso di smarrimento della generazione di allora. Disagio pronto ad evolversi in rabbia e rivolta nei confronti di una società nella quale non si riconoscevano, proprio come i protagonisti del dramma shakespeariano.

Musiche “cult” su cui sono costruite le coreografie ideate da Silvia Bennet, che conferma anche con questa produzione la sua collaborazione con l’associazione “Tema Cultura”, così come Gianluca Cioccolini rinnova la creazione del disegno luci.