La Protezione Civile di San Dona' di Piave
La Protezione Civile di San Dona' di Piave

Il reiterarsi di accadimenti e avversità anche estremi che hanno interessato il territorio del Basso Piave in quest’ultimo decennio, nonché l’emanazione di nuove norme nazionali e regionali, hanno indotto l’Amministrazione comunale di San Dona’ di Piave a una profonda revisione del Piano comunale di Protezione Civile, per la gestione delle emergenze, che era stato predisposto nell’ormai lontano 2009.

In particolar modo gli eventi meteorici che hanno portato a piene sostenute del Fiume Piave negli anni 2010, 2012, 2014, 2018 e 2019, i nubifragi accompagnati da trombe d’aria del 2014, 2016, 2017, 2019 e 2021, e la lunga pandemia di quest’ultimo biennio (ora accompagnata dall’arrivo dei profughi della guerra in Ucraina), hanno evidenziato la necessità di riarticolare il corposo strumento di pianificazione adottato dalla Giunta che lo porterà quanto prima all’approvazione del prossimo Consiglio comunale.

“Con il nuovo Piano, oltre ad individuare le risorse indispensabili e a garantire l’ottimizzazione e l’efficace gestione delle emergenze in base agli scenari di pericolosità e di rischio che si presentano – commenta l’assessore alla sicurezza di San Donà Walter Codognotto che ha la delega alla Protezione Civile – si vuole anche accrescere la consapevolezza di tali rischi, organizzare e mettere a fattore comune le risorse umane e strumentali disponibili, costruire capacità e professionalità e garantire quel necessario raccordo tra le diverse amministrazioni e gli enti sulla base di una strategia condivisa”.

Le tipologie di rischio prese in considerazione dal nuovo Piano coprono un amplissimo ventaglio di rischi, anche quello nucleare tornato prepotentemente d’attualità con la guerra in Ucraina.
“Bisogna essere pronti a ogni evenienza. Abbiamo tenuto conto di tutti quelli naturali come il rischio sismico, l’idraulico, l’idrogeologico, i fenomeni metereologici avversi, il deficit idrico e gli incendi, ma a questi si aggiungono poi quelli di origine antropica come il rischio chimico, tecnologico, industriale, da trasporti, ambientale o igienico sanitario e finanche quello nucleare – spiega Walter Codognotto – Per ognuno di essi il Piano prevede diversi scenari di pericolosità e del livello informativo necessario al fine di gestire al meglio le emergenze”.

Il Piano, redatto secondo le più recenti direttive sui formati digitali Gis e WebGis (gli strumenti informativi cartografici che sono lo standard internazionale), sarà soggetto a una periodica revisione triennale, e dopo l’approvazione comunale e della Regione sarà pubblicato sul sito web del Comune, in modo da favorirne la più ampia conoscenza tra i cittadini sandonatesi.