Nella giornata di ieri, a seguito di attività di indagine coordinata dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, la Polizia di Stato ha dato
esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto
di avvicinamento alla persona offesa con braccialetto elettronico nei confronti
di un ventinovenne italiano, già gravato da precedenti per reati contro la
persona, presunto responsabile di atti persecutori consumati nei confronti
della ex compagna e dei due figli minori della coppia.
L’indagine della Squadra Mobile di Treviso trae origine dalla querela
presentata dalla persona offesa, che ha denunciato alla Polizia di Stato
reiterate minacce e molestie poste in essere dal ventinovenne dopo la fine
della loro relazione sentimentale.
Le condotte dell’uomo si sarebbero intensificate nel corso degli ultimi mesi,
soprattutto a partire dallo scorso mese di dicembre, quando il ventinovenne
aveva cominciato a presentarsi con frequenza presso l’abitazione della ex,
ottenendo infine l’ospitalità della donna.
Durante il periodo di convivenza, però, l’uomo aveva aggredito verbalmente
diverse volte la ventiseienne, arrivando a minacciarla di morte e rifiutandosi di
andare via dall’abitazione, fino a quando la donna, all’inizio dello scorso
mese, aveva deciso di allontanarlo richiedendo l’intervento della Polizia di
Stato.
A seguito dell’allontanamento, tuttavia, il ventinovenne aveva iniziato a
tempestare la donna con chiamate e messaggi, ha continuato a presentarsi
presso la sua abitazione, minacciando nuovamente di morte sia lei che i due
figli minori, rendendo nuovamente necessario l’intervento delle Volanti della
Polizia di Stato.
Nei confronti dell’uomo, alla luce delle gravi condotte, l’Autorità Giudiziaria ha
infine disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex
compagna ed ai figli minori, con l’aggiuntivo divieto di comunicare con
qualsiasi mezzo alle persone offese, misura eseguita ieri dai poliziotti della
Squadra Mobile, anche con l’applicazione del braccialetto elettronico al
ventinovenne.
“Resta massima l’attenzione della Polizia di Stato nei confronti di questi reati – si legge in una nota ufficiale – e, l’invito alle vittime, è quello di denunciare immeditatamente alle forze di polizia”.