Stalking e violenza sulle donne, le attività di prevenzione della Polizia di Stato - foto di repertorio
Stalking e violenza sulle donne, le attività di prevenzione della Polizia di Stato - foto di repertorio

Prosegue incessante l’impegno della Polizia di Stato di Venezia sempre in prima linea nella prevenzione e contrasto agli episodi di violenza di genere.

Nei giorni scorsi, infatti, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Marghera, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di comunicazione e avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, emessa dal Tribunale del Riesame di Venezia, nei confronti di un soggetto indagato per il reato di stalking ai danni della ex compagna.

Alla misura è stata data esecuzione grazie anche al supporto degli operatori del Commissariato di P.S. di Chioggia i quali, d’intesa con gli agenti del Commissariato di Marghera, hanno rintracciato l’indagato a Cavarzere.

Nello specifico, a seguito della denuncia resa dalla parte offesa, la squadra investigativa del Commissariato di Marghera ha effettuato diversi approfondimenti in merito agli atti persecutori che l’uomo avrebbe posto in essere nei confronti della vittima per i quali, inoltre, il Questore di Venezia in passato aveva disposto la misura di prevenzione dell’Ammonimento.

L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia e delegata al Commissariato di P.S. di Marghera, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo che ha portato all’applicazione della misura cautelare.

Inoltre, sempre nei giorni scorsi, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Venezia, con l’ausilio dei poliziotti della Sezione U.P.G.S.P., hanno arrestato in flagranza differita un soggetto ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti della ex compagna.

Nello specifico, nella mattinata di domenica 19 maggio, le Volanti sono intervenute a seguito della segnalazione di una donna alla quale era stata gravemente danneggiata la propria autovettura.

Gli agenti, dopo aver constatato il danneggiamento dell’auto della stessa, avvenuto presumibilmente tramite materiale pirotecnico, sono venuti a conoscenza che l’ex compagno della donna, in numerose occasioni, le avrebbe rivolto minacce telefoniche.

Gli elementi acquisiti grazie all’attività degli uomini della Squadra Mobile e delle Volanti, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario a carico dell’uomo il quale, pertanto, è stato tratto in arresto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

All’esito degli accertamenti di rito, il giudice ha disposto nei suoi confronti l’arresto per atti persecutori in flagranza differita e la traduzione presso il carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia.

Per combattere il problema della violenza di genere, nell’ultimo anno la Questura di Venezia ha intensificato i rapporti di collaborazione con gli enti e le istituzioni che ad ogni titolo si occupano di violenza domestica con la consapevolezza che essa vada contrastata secondo una strategia di rete (interessando, a titolo esemplificativo, Tribunali, Procure, centri antiviolenza, anche per il recupero degli uomini maltrattanti, strutture comunali, organizzazioni di volontariato ed organi di stampa).

Sul fronte della prevenzione di tutti quei comportamenti ed atteggiamenti che possono sfociare in violenza e talvolta anche in femminicidio, come purtroppo dimostrano i recentissimi episodi di cronaca, l’Ammonimento del Questore assume ancor più un’importanza strategica nell’ottica di prevenzione a tale fenomenologia di reato.

Tale strumento, infatti, è un provvedimento di carattere amministrativo (non penale) che può adottare il Questore nei confronti di soggetti considerati, a vario titolo, socialmente pericolosi.

Ne esistono di due tipi: per atti persecutori e per atti di violenza domestica.

Nel primo caso il Questore può emettere il provvedimento di ammonimento solo a seguito di richiesta della vittima, nel secondo caso, invece, qualora sussistano i presupposti individuati dalla legge, può procedere ad ammonire il soggetto violento anche di propria iniziativa.

L’Ammonimento, pertanto, mira a prevenire e contrastare il fenomeno prima che l’attività della Polizia di Stato si concretizzi nell’arresto di chi arriva a compiere un atto del genere, essendo l’intervento repressivo un atto necessario solo laddove gli strumenti preventivi non abbiano avuto efficacia.

Nell’ambito dell’attività posta in essere dalla Divisione Anticrimine della Questura di Venezia per la prevenzione e contrasto a tali tipologie di reato, nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2024 sono stati adottati complessivamente ben 108 provvedimenti tra Ammonimenti ex art. 3 L. 119/2013 (violenza domestica) ed Ammonimenti ex art. 8 L. 38/2009 (atti persecutori).

In particolare, con riferimento agli Ammonimenti ex art. 8 L. 38/2009 (atti persecutori), nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2024 si è riscontrato un netto incremento degli stessi, con ben 34 provvedimenti adottati dal Questore di Venezia a fronte dei 23 emessi nel medesimo periodo dell’anno 2023.

Tra gli strumenti adottati a tutela delle donne ed in generale a difesa di tutte le vittime vulnerabili, si ricorda l’app Youpol, un’app realizzata dalla Polizia di Stato inizialmente per segnalare episodi di spaccio e bullismo ed estesa in seguito anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.

L’app Youpol è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.

È inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il N.U.E. – Numero di Emergenza Unico Europeo – e, dove non ancora attivo, risponderà la sala operativa 113 della Questura.

Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.

YouPol può aiutare le vittime ed i testimoni di atti di violenza domestica a chiedere aiuto anche per l’emersione del “sommerso”, con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche.